L’Isis sotto attacco cerca una stategia di sopravvivenza sul web: ecco come

14 Feb 2017 14:38 - di Guglielmo Federici

Sui social è pronta una campagna per presentare il califfato come stato ideale che rinascerà. Sotto attacco in Iraq e in Siria, il sedicente Stato islamico è in cerca di una strategia di sopravvivenza, che potrebbe prevedere una rinuncia al suo ‘califfato’ a cavallo tra i due paesi e un rafforzamento ‘virtuale’ sul Web. E’ quanto riporta uno studio pubblicato dal King’s College di Londra, il quale avverte che è prematuro parlare di un “mondo post-Stato islamico”. Secondo lo studio, “l’organizzazione ha usato la propaganda per coltivare una profondità strategica digitale”, vale a dire un terreno virtuale in cui riparare in caso di necessità. “In seguito a questi sforzi – si legge ancora – l’idea del califfato continuerà a sopravvivere a lungo al suo proto-stato”. 

Isis, una trincea sul web

Nel quadro di questa strategia, l’Isis – ha lanciato una nuova campagna di propaganda per la quale usa immagini di repertorio per promuovere il califfato come uno stato idilliaco destinato a essere riportato in vita. “Se costretti – spiega lo studio – i seguaci del gruppo si ritireranno come in una trincea nel mondo virtuale, dove useranno il vasto materiale di propaganda accumulato negli ultimi anni per mantenersi in vita con un’operazione nostalgia”. Per garantirsi una sorta di “eternità”. 

Il  piano rivela un certo livello di difficoltà  per un’organizzazione terroristica che nell’ultimo anno ha assistito a una progressiva erosione del suo territorio. Ma è anche una testimonianza dell’approccio innovativo dell’Isis, che usa Internet e social media non solo per reclutare combattenti, ma anche per ‘fidelizzare’ i suoi seguaci. Lo studio del King’s College si basa in parte su un manuale per la propaganda dell’Isis scoperto lo scorso anno e intitolato ‘Operatori dei media, anche voi siete mujaheddin’. Il manuale insegna a sfruttare i nuovi media per diffondere l’ideologia dell’organizzazione. “L’arma dei media – recita un passaggio – può essere anche più potente della bomba atomica”. Un video diffuso di recente dell’Isis sembra essere stato confezionato sulla base di questo manuale. Alterna immagini di battaglia a scene di vita quotidiana in una città ideale. Per Charlie Winter, autore dello studio del King’s College, si tratta di un “buon esempio di una sorta di nostalgia preventiva”, come se l’Isis volesse già raccontare “i buoni vecchi tempi del suo califfato, ancor prima di perderlo del tutto”.

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