Il terremoto non ferma la produzione dello zafferano dell’Aquila
Da L’Aquila a Molina Aterno, da S. Pio delle Camere a Tione degli Abruzzi, da Barisciano a Villa S. Angelo, passando per Navelli, Caporciano, Prata d’Ansidonia, sono tredici i Comuni nei quali si produce l’ “oro rosso” dell’Abruzzo. Un prodotto dalle origini antichissime (se ne parla nei papiri egiziani del II secolo a.C., nella Bibbia e nel IX e XII libro dell’Iliade), e conosciuto e apprezzato anche fuori dai confini nazionali: si esporta infatti in Inghilterra, in Francia, in Germania e negli Stati Uniti.
La produzione di zafferano
Una produzione che anche nel 2016, nonostante le calamità naturali che si sono abbattute sulla zona, a partire dal terremoto e dalla neve, ha dato i suoi frutti, come conferma a Labitalia Gina Sarra, 75 anni, titolare della storica azienda dell’Altopiano di Navelli, Casa Verde (ha sede a Civitaretenga): «Il raccolto quest’anno, effettuato a ottobre, dovrebbe aggirarsi intorno ai 22 chili per l’intera zona dell’Altopiano». «Una produzione un po’ in calo – osserva Gina – rispetto all’anno precedente, a causa della siccità che ha colpito le terre: non ha infatti piovuto da maggio a ottobre». Nessun problema, invece, con le abbondanti nevicate che, anzi, dice Gina, «fanno bene alla terra».