I conti per l’Ue non tornano e il governo pensa al solito sistema: aumentare la benzina

5 Feb 2017 17:44 - di Redazione

L’aggiustamento dei conti di 3,4 miliardi chiesto dall’Ue che il governo si appresta a varare in coincidenza con il prossimo Def peserà nel corso del 2017 più sul versante delle entrate che dei tagli alla spesa. Lo dice il viceministro dell’Economia Enrico Morando, senza sbilanciarsi sulle misure che saranno adottate anche se è già noto che si agirà sulle riduzioni delle detrazioni fiscali.

7 miliardi dalle privatizzazioni 

Il governo punta in ogni caso nel 2017 a incassare circa 7 miliardi dalle privatizzazioni. “Nel 2016 -spiega Morando – le condizioni del mercato non ci hanno consentito di attuare il piano previsto delle privatizzazioni. Confidiamo che nell’anno in corso, grazie anche alla stabilizzazione che stiamo aiutando a realizzare con gli interventi sulle banche, di realizzare le operazioni di privatizzazioni già previste per lo scorso anno per un importo pari allo 0,4%-0,5% del Pil“. Le probabili quote che andranno sul mercato sono quelle di Fs e Poste. 

L’aumento delle accise sui carburanti

Tra le misure che i tecnici del governo stanno studiando anche l’aumento delle accise sui carburanti, stratagemma cui sempre si ricorre quando lo Stato ha necessità di fare cassa. Una misura criticata dall’Ugl. Secondo il segretario generale Paolo Capone “con l’eventuale rialzo delle accise sui carburanti possiamo tranquillamente dire addio a qualsiasi illusione di rianimazione del mercato interno”. “Quelli che muovono il mercato interno – conclude Capone –  sono persone e famiglie che hanno meno disponibilità economiche ovvero coloro che vivono di stipendio e pensione; continuando ad alzare tasse e tariffe li si induce giustamente a stare fermi e a spendere sempre meno in attesa di tempi migliori. Chissà se mai arriveranno”.

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