Hotel Rigopiano, l’ultimo mistero: trovati cellulari di sconosciuti

17 Feb 2017 10:19 - di Robert Perdicchi

Il mistero dei cellulari delle vittime: solo l’ultimo di tanti misteri che ancora avvolgono la tragedia dell’Hotel Rigopiano nella quale sono morte 29 persone. L’origine della slavina, la posizione dei corpi e i tentativi, purtroppo vani, di molti ospiti di trovare riparo sotto delle suppellettili. Sembrava tutto chiaro, ormai, il bilancio, la dinamica Ma i dubbi su tanti dettagli restano e gli investigatori sono alle prese con un nuovo rebus: secondo quanto riporta il quotidiano on line fanpage.it durante gli scavi, sono stati trovati nelle stanze dell’albergo degli smartphone che però non apparterrebbero a nessuna delle vittime, né ai superstiti. I Ris stanno indagando in merito, insieme  un gruppo speciale dei vigili del fuoco di Firenze e Pisa, il nucleo Usar, specializzando nell’intervento in aree distrutte da eventi sismici, esplosioni, crolli o dissesti statici e idrogeologici e agli uomini della Forestale. Di chi sono quei telefonini? Di vittime non ritrovate? O di superstiti scampati che non si sono mai dichiarati alle forze dell’ordine?

Un mese fa la slavinia
che travolse l’Hotel Rigopiano

Alla fine il bilancio della tragedia, avvenuta un mese fa, è stato di 29 vittime e 11 sopravvissuti. In nove sono stati recuperati vivi dalle macerie, i morti invece sono stati: Marco Vagnarelli, Paola Tomassini, Linda Salsetta, Alessandro Giancaterino, Cecilia Martella, Emanuele Bonifazi, Luana Biferi, Marinella Colangeli, Alessandro Riccetti, Ilaria Di Biase, Roberto Del Rosso, Gabriele D’Angelo, Dame Faye- Valentina Cicioni, Marco Tanda, Jessica Tinari, Foresta Tobia, Bianca Iudicone, Stefano Feniello, Marina Serraiocco, Domenico Di Michelangelo, Piero Di Pietro, Rosa Barbara Nobilio, Sebastiano Di Carlo, Nadia Acconciamessa, Sara Angelozzi, Claudio Baldini, Luciano Caporale, Silvana Angelucci. Le indagini sulla posizione dell’Hotel e sulle responsabilità di chi ha autorizzato la costruzione in quel punto e di chi non è intervenuto prontamente per i soccorsi sono state avviate subito ma necessitano di tempi lunghi.

 

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