Grillo torna a minacciare i giornalisti: «Per voi sarà un anno nero»

8 Feb 2017 19:22 - di Mariano Folgori

Beppe Grillo torna a minacciare giornali e giornalisti. L’operazione verità svolta dalla stampa sulle malefatte compiute dai seguaci di Grillo a Roma e in altrecittà ha nuovamente mandato su tutte le furie il “patron” del M5S.  «L’informazione – scrive in un post pubblicato  sul suo blog – è un prodotto, un contenuto da vendere, ed è risaputo  che i venditori sono bugiardi. Lo diamo per scontato e non ce ne  stupiamo, nel caso dei venditori come oramai in quello dei giornali».  Ma «il 2017 sarà l’anno nero dei giornali: una buona notizia per  l’informazione italiana». 

Non si tratta della solita provocazione mediatica di Grillo. Il leader  del Movimento 5  Stelle esprime, con questi attacchi, niente altro che una concezione autoritaria del dibattito politico, dell’opinione pubblica e del confronto delle idee.  Grillo dice nel Blog che Luigi Di Maio ha consegnato ieri al presidente dell’Ordine dei giornalisti, la raccolta di quelle che chiama “balle” pubblicate su Virginia Raggi e sul Movimento 5 Stelle  negli ultimi giorni, con l’indicazione di chi ha firmato quelle che sprezzantemente definisce  fake  news. «L’Ordine dei giornalisti – prosegue Grillo –  dovrebbe rappresentare il garante del rispetto della deontologia professionale dei suoi iscritti, così  abbiamo segnalato al suo presidente i casi in cui sono state pubblicate notizie false. I giornali, ovviamente, hanno gridato allo  scandalo. Si credono una casta intoccabile, chi li mette in  discussione è un eretico, da bruciare sulla ca(ta)sta del politically  correct».

“Probabilmente – continua Grillo nel suo sproloquio – si credono immuni perchè quello che raccontano è omologato e copiato sugli altri giornali, perchè sanno di non avere  creato loro, personalmente, quella data notizia: sta anche sugli altri giornali! Una bugia è il frutto di un atto volontario con l’intento di arrecare un danno, non è un errore. Deve essere costruita a pensata,  non è una cosa colposa (involontaria) ma dolosa. Si percepiscono come  intoccabili, eppure, se mentono, dovrebbero risponderne, a chi è stato diffamato ed al pubblico che è stato disinformato, penalmente e  civilmente. Perchè si sentono immuni? E’ semplice, si considerano parte di un sistema più ampio, perchè si tratta di testate differenti solo per il nome, una vera e propria etichetta».

A Grillo non passa ovviamente per la testa che l’opinione pubblica è storicaamente il sale della democrazia. E che la stampa non è certo ai suoi comandi. 

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