Il giudice dà ragione a 4 rom: espulsione annullata, possono restare in Italia
Tornano a casa a Palermo le quattro giovani donne rom che sabato scorso, dopo un blitz nel campo della Favorita, erano state portate vie dalle forze dell’ordine e trasferite al Cie di Roma per essere espulse. È la decisione presa oggi dal Tribunale di Roma. Ne dà notizia l’assessore comunale Giusto Catania, che fin dal primo momento si era opposto a questa decisione. «Non ci sono gli estremi per trattenimento ed espulsione. Le quattro donne rom palermitane, dopo l’ingiusta deportazione, tornano a casa», spiega Catania. Durante il blitz, con decine di carabinieri e uomini della Polizia municipale, un uomo era stato arrestato e le quattro donne erano state trasferite al Cie di Roma.
Il blitz dei carabinieri nel campo rom della Favorita
I carabinieri della Compagnia di San Lorenzo, insieme agli uomini del 12esimo Battaglione Sicilia, a unità cinofile e ad un elicottero del Nec, avevano proceduto sabato ad un controllo presso il campo nomadi della Favorita, a Palermo. Complessivamente erano state identificate 73 persone ed eseguite 45 perquisizioni domiciliari. I militari avevano arrestato Sebastian Dibrani, 43 anni, di origine slave, su cui pendeva un ordine di carcerazione emesso dalla procura di Messina nel 2010.
Le 4 rom possono tornare a Palermo
Il trasferimento delle donne, nate a Palermo, era stato stigmatizzato anche dal sindaco Leoluca Orlando: «Quanto avvenuto al campo Rom di Palermo dimostra la inadeguatezza della normativa italiana che, di fatto, autorizza, anzi incentiva, la deportazione di cittadini che non hanno compiuto alcun reato, ma sono soltanto colpevoli di non avere diritti di cittadinanza», aveva detto Orlando ha commentato il trasferimento presso il Centro di identificazione ed espulsione di Roma di quattro cittadine in vista di una possibile espulsione. Oggi la decisione del Tribunale di Roma. Le donne potranno tornare a Palermo. Dove sono nate.