Fu la salmonella arrivata dall’Europa che sterminò l’80 % degli aztechi

17 Feb 2017 17:54 - di Redazione

Un nemico microscopico e insidioso segnò la fine della civiltà Azteca, più potente dei conquistadores. Secondo un’analisi pubblicata su Nature – e forte di due distinte
ricerche – la terribile pestilenza che devastò questa popolazione nel XVI secolo sarebbe stata scatenata da una forma mortale di Salmonella arrivata dall’Europa. In uno studio i ricercatori diretti da Johannes Krause del Max Panck Institute di Jena (Germania) spiegano su bioRxiv di aver ricostruito il Dna del batterio, dai resti sepolti
in Messico e collegati all’epidemia degli anni intorno al 1540, che uccise l’80% dei nativi. Si tratta della prima evidenza genetica del patogeno che causò il massiccio declino della popolazione dopo la colonizzazione europea. La storia ci racconta di una serie di pestilenze con due grandi epidemie chiamate cocoliztli (dalla parola usata in lingua azteca per pestilenza), nel 1545 e nel 1576, che uccisero qualcosa come 7-18 milioni delle persone che vivevano nell’altopiano del Messico. Per chiarire la natura di queste epidemie, il team ha estratto e sequenziato il Dna dei denti di 29 persone morte tra il 1545 e il 1550 e uccise dall’epidemia.

Gli aztechi non avevano le difese immunitarie

Ebbene, l’antico Dna batterico scoperto in diversi corpi corrisponde a quello della Salmonella, come hanno scoperto gli scienziati sulla base dei confronti con oltre 2.700 genomi batterici moderni. I reperti hanno consentito inoltre ai ricercatori di ricostruire due genomi di un ceppo di Salmonella enterica noto come paratifo C. Oggi questo batterio causa una malattia simil-tifo che, se non trattata, è letale nel 10-15% dei casi. Insomma, secondo gli scienziati è ragionevole che questo batterio abbia causato le antiche epidemie. E a confermarlo arriva un altro studio pubblicato su bioRxiv dai ricercatori dell’University of Warwick a Coventry (Gb), secondo il quale è possibile che la Salmonella sia arrivata in Messico proprio dall’Europa. Il team ha infatti raccolto e mappato il genoma del ceppo batterico presente nei resti di una giovane donna sepolta nel 1200 in un cimitero norvegese, scoprendo che si tratta appunto di Salmonella. Questo prova che il batterio circolava in Europa prima della scoperta dell’America. E dunque potrebbe essere stato portato nella nuova terra sulle navi dei conquistadores da spagnoli apparentemente sani, infettando così gli abitanti del Messico, con un sistema immunitario impreparato a combatterlo.

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