È ancora terremoto nel Reatino (magnitudo 3.5). E la ricostruzione non parte (video)

23 Feb 2017 9:23 - di Bianca Conte

La terra trema- Incessantemente. In realtà nonha mai smesso di ricercare un equilibrio geofisico con scosse e avvenimenti sismici di diversa natura e portata, ma quello di stanotte è stato davvero un episodio importante: ed è lo stesso Ingv a dichiararlo confermando quando vissuto sulla propria pelle in termini di terrore e di angoscia dai cittadini che in quelle martoriate zone vivono in condizioni di precarietà e di continua emergenza.

Terremoto, stanotte una scossa di magnitudo 3.5 nel Reatino

E allora, questa mattina la drammatica conferma: una scossa di terremoto di magnitudo 3.5 ha interessato alle 4.17 di questa notte la provincia di Rieti; Amatrice, Cittareale, Montereale e Accumoli i Comuni più vicini all’epicentro. Il sisma – precisa l’Ingv sul suo sito – è avvenuto ad una profondità di 11 chilometri. A seguire, due scosse di assestamento, del 2.3 e 2.6. Nella notte, altre scosse intorno a magnitudo 2 nell’Aquilano. Non si ha notizia di conseguenze sulle persone e le cose: a parte la paura che non riesce ad abbandonare le persone che dal 24 agosto vivono sotto la minaccia sismica. E non è tutto: non solo il Reatino e l’Aquilano. E, tra l’altro, non solo terremoto: un altro dramma – stavolta si tratta di una mega frana – si è consumato nella frazione di Ponzano di Civitella del Tronto, nel Teramano, che ormai da mesi assiste inerme e impotente all’inesorabile sparizione di oltre metà dell’abitato. Come riportata il sito dell’Ansa in un esaustivo servizio dedicato al caso, «trentatrè abitazioni evacuate, 98 persone senza più un tetto, un fronte di frana che ha tagliato a metà una collina e sta scivolando a valle alla velocità di un metro al giorno». E ancora: «…tra i 30 e i 40 ettari di terreno per lo più agricolo e un tratto di strada provinciale chi si muove su un piano traslazionale calcolato dai tecnici ad una profondità di circa 15-20 metri. Come in un sisma… Si tratta di una paleofrana – aveva dichiarato giorni fa il geologo Paolo Marsan della Protezione civile nazionale – che si muove con grande velocità e che al momento non è arrestabile». E così quelle sfortunate popolazioni che da sempre stazionavano sul fronte del cedimento, stanno piano piano affrontando una realtà non dissimile da quella nefasta provocata da un’ionda sismica importante: via via che passano le ore, infatti, si aprono, scricchiolando e franando, recinzioni, muri perimetrali e interi cortili.

Emergenza sisma: e la ricostruzione non è mai cominciata

E in tutto questo il governo Renzi cosa aveva cominciato a fare? E l’esecutivo Gentiloni sta affrontando la situazione ereditata dal premier che l’ha preceduto nell’affrontare l’emergenza sisma? Sembrerebbe proprio di no, almeno, a sentire quanto lamentato e denunciato da un importante addetto ai lavori come commissario Vasco Errani, responsabile governativo della ricostruzione che, come riporta in un servizio il Fatto Quotidiano, ha lanciato un dirissimo atto d’accusa al processo di ricostruzione post-terremoto in Lazio, Marche e Umbria. Non solo: come scrive il giornale diretto da Antonio Padellaro riportando le parole di Errani, il j‘accuse fortissimo lanciato da Errani non provengono da «un fuorionda rubat», ma sono riprese «durante una riunione – lo scorso 15 febbraio – ad Ancona con gli amministratori locali»…

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