Contro Marine Le Pen lo stesso plotone che spara su Trump, Putin e Brexit

6 Feb 2017 10:23 - di Girolamo Fragalà

Donald Trump è il male, il razzista, l’intollerante. Marine Le Pen è la fotocopia di Trump. Ergo, Marine Le Pen è il male, la razzista, l’intollerante. Se poi ai due aggiungiamo Vladimir Putin, altro nemico dei benpensanti dell’Occidente, il mosaico è completo. Lo schema è sempre lo stesso: i sondaggi danno la leader del Front National saldamente in testa nella corsa alla presidenza della Repubblica. E subito parte la campagna per demonizzarla. un mix tra odio e fango.

Marine Le Pen e l’Europa «che trema»

«L’Europa trema», scrive la maggior parte dei quotidiani politicamenti corretti. «Trema» perché Marine Le Pen ha annunciato, in caso di vittoria, l’uscita della Francia dalla Ue e della Nato. Il progetto è quello di indire un referendum stile Brexit. Ma soprattutto di dare un colpo alla globalizzazione, altro elemento di divisione nel Vecchio Continente. Nessuno specifica, però, quale sia l’Europa che trema. Sarebbe scontato dire che tremano i burocrati e i difensori accaniti dell’euro, perché così fan tutti. Ma in un’economia mondiale sono tanti i settori che hanno interessi particolari, anche nel sottobosco. Di certo, invece, è più facile capire chi «non» trema. Non trema la gente che vota (dove fanno ancora votare) o che non ha nulla da perdere. Chi soffre. Chi ha pagato di tasca propria una scorretta gestione della moneta. E in democrazia – o in quel che resta del concetto di democrazia – la volontà dell’elettorato è prioritaria.

Il rapporto con Putin

Altro punto cruciale, la simpatia del duo Le Pen-Trump per Putin. Il nuovo rapporto Usa-Russia starebbe assumendo contorni pericolosi, come – secondo alcuni –  dimostrerebbero le ultime frasi del presidente americano: «Vladimir Putin un assassino? Da noi ci sono molti assassini. Cosa pensa, che il nostro paese sia così innocente?». E tutti a inorridire. Ma ammettere gli errori degli Stati Uniti non è uno scandalo. È una presa di coscienza. Trump infatti ha citato diversi errori degli Stati Uniti a partire dalla guerra in Iraq. E che gli Stati Uniti abbiano commesso errori madornali nella politica internazionale è evidente. Tranne a chi non vuol vedere. O chi ha dato il Nobel della Pace a Obama. In sostanza, a tutti coloro che oggi gridano all’allarme Le Pen senza valutare che questo allarme non ha mai condizionato nessuno. Come dimostra il voto sull’uscita della Gran Bretagna dall’Europa e la vittoria di Trump sulla Clinton. 

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