Cina, ora il governo chiede di fare due figli. E prepara il “premio nascita”
L’anno scorso la rivoluzione: la Cina abolì la legge sul figlio unico. Ora il governo di Pechino fa di più: sta valutando l’introduzione di un sussidio per chi fa due figli. L’abolizione della contestata politica del figlio unico, che era stata introdotta alla fine degli anni Settanta, infatti, non ha dato ancora i risultati sperati e la natalità è rimasta al di sotto delle aspettative delle autorità.
La Cina verso i sussidi per il secondo figlio
Gli ostacoli a un deciso incremento delle nascite sono principalmente di natura economica: troppi genitori non si possono permettere economicamente un secondo figlio, ha ammesso Wang Peian, viceministro della Commissione nazionale salute e pianificazione familiare. «Avere un secondo figlio è un diritto di ogni famiglia in Cina, ma il fatto di non poterselo permettere rende difficile questa decisione», ha detto al China daily, quotidiano cinese in lingua inglese. Per questo, ha aggiunto, il governo sta considerando l’introduzione di «premi di nascita e sussidi» per incoraggiare i genitori ad avere un secondo figlio.
Il 60% delle famiglie bloccato da motivi economici
La revoca dell’obbligo del figlio unico ha portato a 1,3 milioni di nascite in più nel 2016, ma per le autorità i numeri sono ancora insufficienti. Secondo uno studio della Commissione competente, il 60% delle famiglie è riluttante ad avere un secondo figlio per motivi economici. Introdotta nella seconda metà degli anni Settanta per limitare la crescita della popolazione e fatta rispettare con politiche fortemente repressive, la politica del figlio unico non è più in vigore dal gennaio 2016. Il risultato di questa politica è stato infatti un grave squilibrio demografico, con un invecchiamento della popolazione e un maggior numero di maschi rispetto alle femmine.