Brunetta al congresso di destra: «Abbiamo il dovere dell’unità»
“Il centrodestra unito di governo è l’unica risposta all’implosione del Partito democratico. Abbiamo non solo il diritto, ma il dovere di governare. Abbiamo il dovere di dare una risposta seria e responsabile a questo Paese, una risposta fatta di contenuti”. Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, è intervenuto al Congresso fondativo del Movimento nazionale per la sovranità, il nuovo soggetto politico nato dall’unione della Destra e di Azione nazionale. Brunetta parla di tattica. “Noi del centrodestra dobbiamo pensare alle cose concrete, mentre a sinistra volano gli stracci, noi dobbiamo pensare agli italiani. Gli italiani prima di tutto: la sovranità appartiene al popolo. E dunque pensiamo ai tanti giovani disoccupati, al deficit, al debito, alle nostre imprese, alle nostre città, alla sicurezza. Pensiamo ai rapporti con l’Europa: basta essere trattati come l’ultima ruota del carro”. “E per tutto questo – ha sottolineato – ci vuole il centrodestra unito di governo. Un centrodestra unito di governo plurale dove ci sia l’accoglienza di tutte le sensibilità e di tutte le proposte: sono qui proprio per testimoniare questo ai miei amici Storace e Alemanno”. “Mi sento a casa – racconta ai cronisti- ho rivisto tanti amici. Tanti sindaci, tanti ministri dei governi Berlusconi. E cosa fanno di tanto eversivo questi amici? Citano con forza l’articolo 1 della nostra Costituzione: la sovranità appartiene al popolo. Beh, non avevamo bisogno della Le Pen per scoprire tutto questo”.
Brunetta: “Non buttiamo a mare l’unità”
“Abbiamo il dovere dell’unità -ha affermato Brunetta- abbiamo il dovere di stare uniti e di dare speranza agli italiani. Io metto a disposizione la mia persona, il mio ruolo pro tempere, la mia capacità di costruire e di ascoltare a questo progetto, insieme. Io voglio ritrovare questi miei amici alle prossime elezioni, amministrative e politiche. Abbiamo davanti -ha sottolineato Brunetta- un grande ciclo politico ed elettorale, guai a noi se per egoismi e miopie butteremo a mare l’unità del centrodestra. Nessuna Opa ostile da parte di nessuno, nessun veto da parte di nessuno, e sono qui proprio per questo. Le leadership, come è sempre stato e come deve essere, le scelgano gli
elettori e nessun altro”.
Raffaele Fitto: “Primarie con regole chiare”
Storace ed Alemanno durante gli interventi introduttivi avevano ribadito in mattinata che le primarie sono un passaggio irrinunciabile proprio per dare seguito alle parole con i fatti. Su questa lunghezza d’onda si è espresso Raffaele Fitto, leader di Direzione Italia: “Bisogna aprire un confronto vero nel centrodestra con regole chiare. O continuiamo a litigare o immaginiamo un dialogo con primarie condivise, decise attorno ad un tavolo, con regole certe e una tempistica adeguata, che vada bene a tutti, per discutere e fare sintesi delle diverse posizioni mentre il Ps va in pezzi e il M5S ci fa vedere cosa sa fare a Roma”. A chi gli chede se le date indicate da Matteo Salvini possano essere praticabili, risponde: «L’8 e 9 aprile prossimi sono una data è prematura.Per allora possiamo prenderci un caffè”, replica Fitto, sottolineando l’esigenza di una preparazione adeguata e approfondita per un appuntamento così significativo.
Raffaele Volpi: “Il polo sovranista unito, alternativa vera”
“Siamo qui perché crediamo che si possa costruire un grande polo sovranista ed identitario tra forze e movimenti che senza ambiguità possano costruire una alternativa vera alla sinistra e ai grillini”, è stato il tono dell’intervento di Raffaele Volpi della Lega. “Per farlo, basta ambiguità sul programma, sulle alleanze, basta a politiche di veti e a rendite di posizione che oggi non sono più realistiche, si alle primarie con cui condividere le scelte programmatiche e poi la leadership. Ma soprattutto -ha
sottolineato- chiediamo che si voti subito perché il popolo possa tornare sovrano e scegliere da chi farsi rappresentare”.
Mario Mauro: “Necessaria l’alleanza tra popolari e populisti”
Mario Mauro chiama il centrodestra all’unità e se non arriva a citare Mao secondo cui la rivoluzione non è un pranzo di gala, ammonisce quel mondo a non cadere nel “pranzo di Pasqua”. Parlando al congresso fondativo del Movimento nazionale di Gianni Alemanno, Roberto Menia e Francesco Storace, il presidente dei Popolari per l’Italia ha sottolineato che “l’unità è l’unico orizzonte di senso per chi vuole vincere le elezioni”. Ma a tale scopo, ha fatto capire, bisogna evitare due rischi: “Quello del pranzo di Pasqua, dove tutti i parenti plaudono alla bella iniziativa salvo colui che alza il dito per dire ‘però quella zia non la invitare perché non la sopporto'”; e quello di cadere nella trappola di chi, per ragioni di politica economica, “vuole rompere
l’alleanza tra popolari e populisti”, esattamente come fu fatto “per la caduta dell’ultimo governo Berlusconi”, in nome di interessi non nazionali ma “delle multinazionali”.