Berlusconi: “Salvini sbruffoncello, non lui il candidato premier”
Puntura di spillo, anzi di spillone di Berlusconi a Salvini. L’occasione è un’intervista rilasciata dal Cav a la Repubblica “Credo – dice Berlusconi – che il centrodestra sia il solo schieramento politico in grado di far uscire il Paese dalla crisi. Essere uniti è importante, purché su un progetto davvero condiviso. Il centrodestra non può pensare di avere un futuro soltanto intercettando le paure e il malcontento degli italiani. Lo scetticismo degli elettori si batte con la serietà delle proposte e delle idee. Con Salvini e Meloni ci siamo visti. Va tutto bene. In privato Matteo mi abbraccia, dice che ho ragione io. Poi in pubblico fa un po’ lo sbruffoncello. Ma ormai lo conosco. Lui lo sa che non può essere il candidato premier”. A far salire la tensione tra Forza Italia e Lega sono, paradossalmente, proprio gli ultimi sondaggi che hanno rimesso in pista il centrodestra. Di qui l’inevitabile braccio di ferro per l’egemonia nello schieramento. Molto dipenderà dalla legge elettorale che verrà sfornata dal Parlamento. Ma è chiaro che Berlusconi vuole tenersi la golden share del centrodestra, ammesso però che un centrodestra come quello che abbiamo finora conosciuto sia ancora possibile.
Berlusconi: “Uscire dall’euro sarebbe velleitario”
Berlusconi marca la differanza da Salvini sul punto scottante dell’uscita dell’Italia dall’euro. “Sul programma -dice il Cav- siamo d’accordo al 95%. Solo sull’uscita dall’euro siamo in disaccordo”. Ha veramente voglia di scherzare, Berlusconi, quando stima al 5% il peso della questione euro. Ad ogni buon conto, sottolinea che “oggi uscire dall’euro sarebbe velleitario, l’Italia ne avrebbe ripercussioni gravissime per il suo debito pubblico e anche per le aziende e per il risparmio degli italiani. I tassi d’interesse schizzerebbero in su, l’inflazione ripartirebbe galoppante, ondate speculative travolgerebbero la nostra moneta. Quello che potremmo studiare però è la possibilità di una moneta italiana con una doppia circolazione di moneta, euro e lira, in modo da riacquisire una parziale sovranità monetaria”. “Ne ho discusso -spiega Berlusconi- con tanti professori e economisti. Dopo la guerra in Italia c’era l’Am-Lira. Quando mia madre mi mandava a fare la spesa, pagavo con quella moneta. Funzionava benissimo. Oggi ovviamente si chiamerebbe lira e basta”.
“Complesso votare a giugno”
Altro punto di frizione è la data delle elezioni. Votare a giugno è possibile? “Mi pare complesso. Ci vorrebbe un grande accordo sui meccanismi elettorali che per ora non vedo”. E per quanto riguarda il suo personale impegno? “Non posso ignorare la richiesta pressante che mi giunge dai militanti e dagli elettori di Forza Italia. Quindi, in un modo o nell’altro – risponde Berlusconi – alle elezioni sarò presente. I giudici di Strasburgo tengano presente che la loro sentenza non riguarda un privato cittadino, cosa che sarebbe comunque importante, riguarda la democrazia in un grande Paese europeo”