Bagni per transgender a scuola, Trump cancella le misure di Obama: ecco perché

23 Feb 2017 10:49 - di Augusta Cesari

Donald Trump tira dritto e cancella le linee guida definite da Barack Obama sull’uso dei bagni in scuole e università da parte degli studenti transgender.  Le linee guida varate dai dipartimenti della giustizia e dell’istruzione, che hanno chiesto alla Corte suprema di ignorare i regolamenti precedenti e scritto alle scuole per notificare tale revoca, consentivano agli studenti di scegliere bagni e spogliatoi “in modo coerente alla loro identità sessuale” e non in base al loro sesso di nascita. Le istituzioni che non si fossero adeguate a tale regolamento avrebbero violato le leggi contro la discriminazione. Nonostante ora la canea progressita gridi allo scandalo, la realtà è che tale disposizione voluta da Obama era in sostanza inapplicabile in modo coerente in ogni singolo Stato, con una selva di sentenze contraddittorie. Praticamente un caos. In una lettera spedita alle scuole di tutta la nazione, infatti, l’aministrazine Obama spiegan che l’applicazione pratica del provvedimento di Obama stava dando vita a sentenze contrastanti. Le scuole devono invece ora assicurare “che tutti gli studenti, inclusi gli studenti LGBT, siano in grado di apprendere e prosperare in un ambiente sicuro”, si legge nella lettera inviata dai dipartimenti alle scuole. 

Bagni per transgender: misure di Obama inapplicabili

Secondo quanto stabilito da Trump, toccherà adesso agli Stati o ai singoli distretti scolastici riscrivere le regole per l’uso dei bagni pubblici delle scuole da parte degli studenti transgender. «E’ una questione che deve essere affrontata a livello locale. Le scuole, le comunità e le famiglie posso trovare le soluzioni per proteggere tutti gli studenti» ha detto la segretaria all’educazione Betsy DeVos . Gli avvocati dei diritti Lgbt hanno replicato che non esisteva nessuna forzatura di legge ma che al contrario è necessario evitare ogni genere di discriminazione. La decisione «di ridare potere agli Stati, presa congiuntamente dai dipartimenti dell’Educazione e della Giustizia, spiana la strada ad un processo aperto ed inclusivo a livello locale – ribatte  la Casa Bianca – con l’input di genitori, studenti, insegnanti e amministratori». Ora le  associazioni per i diritti Lgbt annunciano battaglia in ossequio allo sport preferito, scagliarsi contro Trump. la realtà invece racconta che già nel maggio scorso undici Stati (Texas, Alabama, Wisconsin, Tennessee, Arizona, Maine, Oklahoma, Louisiana, Utah, Georgia e West Virginia.), avevano detto “no” alle linee guida dell’amministrazione Obama,  accusato “di voler trasformare i luoghi di lavoro e le scuole in laboratori per un grande esperimento sociale”. 

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