Arriva l’affondo di Bersani:«Si vota nel 2018». Renzi è già in minoranza?
L’affondo di Pier Luigi Bersani arriva nel pomeriggio. Ed è praticamente un pugno allo stomaco di Matteo Renzi. Le parole dell’ex segretario infatti sembrano certificare la nascita di una nuova maggioranza nel Pd. Il partito rimane dilaniato certo, ma non sembra più in mano all’ex sindaco di Firenze. Sono, del resto, quelle di Bersani parole chiare e definitive: “Io sono per il voto nel 2018. Sono perchè il governo governi, visto che i problemi di questo Paese sono tanti, a partire da lavoro e voucher. Di qui a giugno, poi, si faccia la legge elettorale e a giugno si parta con il congresso”. “E’ arrivato il momento di dire una cosa chiara: che cosa vogliamo fare? una classe dirigente ha il dovere di dire cosa vuol fare. Basta con i giochetti, basta con gli indovinelli” ha proseguito il suo ragionamento Bersani parlando con i cronisti alla Camera. E ancora: “Abbiamo un Paese da governare, possiamo fare questi giochini qui? Ai cittadini sembra che stiamo in un sovramondo. Dobbiamo tornare con i piedi per terra e dire parole chiare, dire quando si vota e dire al Paese e all’Europa cosa si fa, serve un soprassalto di responsabilità”. Insomma, siamo al dunque: ecco il programma della nuova maggioranza che s’accinge a conquistare via del Nazzareno. Un nuovo patto che, tramite anche l’endorsement arrivato da Dario Franceschini, avrebbe individuato in Andrea Orlando, attuale Guardasigilli, il sostituto ideale di Renzi.