Antiterrorismo, il Belgio ai lavoratori italiani: fuori dalle centrali nucleari
Sembra incredibile, ma accade anche questo: gli italiani in Belgio sono nuovamente discriminati, come ai tempi delle miniere di carbone. Ecco cosa è accaduto. Le misure di lotta al terrorismo in Belgio sembrano infatti avere una conseguenza inattesa per gli italiani: gli operai nostri connazionali non potranno più lavorare in siti sensibili e per questo, da qualche giorno, è stato impedito loro l’accesso alla centrale nucleare di Tihange. Lo scrive la tv belga Rtbf, spiegando che si tratta di un problema amministrativo, riguardante lo scambio di dati sensibili classificati, come previsto dalle disposizioni internazionali.
Il Belgio considera le centrali obiettivi sensibili
In pratica, si tratta della condivisione di dati relativa a persone sospettate di radicalismo o terrorismo. Ogni Paese si occupa dei suoi connazionali e sono necessari degli accordi di mutuo riconoscimento di tra uno Stato e l’altro. In mancanza di una convenzione ratificata dall’Italia, l’Autorità nazionale della sicurezza, non ha al momento ricevuto tutte le informazioni ritenute necessarie, per carenza da parte italiana. Da qui, la misura precauzionale presa dall’Agenzia federale per il controllo nucleare di un divieto generalizzato. La misura – si legge in chiusura dell’articolo di Rtbf – sarebbe stata ritirata nel giro di poche ore, dopo una risoluzione della controversia senza però nessuno nei dipartimenti interessati siano riusciti a abbiano voluto fornire ulteriori spiegazioni.