Agenzie stampa, pluralismo a rischio: insorge il centrodestra
Il nuovo bando europeo per le agenzie stampa deciso dal governo mette a rischio il pluralismo dell’informazione. Duri e allarmati sono i commenti che arrivano dall’opposizione di centrodestra. Mentre la maggioranza tace.
Rampelli: «Una procedura che mette in pericolo il pluralismo»
«Il renzismo ha già fatto danni in Rai. Il nuovo bando europeo per le agenzie di stampa rischia di delocalizzare l’informazione politico-parlamentare italiana. Riteniamo la nuova procedura del tutto inopportuna vista la delicatezza di un servizio che ha a che vedere con il pluralismo dell’informazione, che si alimenta anche delle pluralità delle fonti». È quanto dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale Fabio Rampelli. «Il bando – prosegue Rampelli- suddiviso in lotti di settore informativo per i quali concorrono agenzie da cui risulterà vincitrice soltanto una, dev’essere ritirato perché l’informazione non può essere trattata da un'”unica fonte primaria”».
Brunetta: «Lotti batta un colpo»
«Ok Fnsi. Salvaguardare agenzie atampa Nazionali e lavoratori del settore. Bando gara Ue penalizza realtà italiane. @LottiLuca batta un colpo»«. Lo scrive su Twitter Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati.
Malan: «Il governo vuole solo un’agenzia francese?»
«Le agenzie di stampa italiane potrebbero essere soppiantate, nel giro di pochi mesi, da una sola agenzia europea, probabilmente francese. È quanto accadrà se verrà messo in atto il proposito manifestato dal ministro Lotti durante l’incontro con i rappresentanti delle principali agenzie di stampa nazionali, di indire una gara per il contratto di servizio, avente effetto addirittura dal luglio 2017″. Lo dichiara il senatore di Forza Italia Lucio Malan.
Pisicchio: «Pluralismo, un valore da difendere»
Sullo stesso tema interviene anche il presidente del gruppo Misto alla Camera Pino Pisicchio «Il pluralismo dell’informazione è un valore da difendere. Registriamo con preoccupazione, da qualche tempo, tentativi di mettere in crisi e ridurre gli spazi di libertà delle fonti primarie dell’informazione, le agenzie di stampa». «Non possiamo permetterci – aggiunge – di mettere in discussione tanti posti di lavoro, ancor più perché si tratta di giornalisti che svolgono un lavoro essenziale, uno dei cardini della democrazia. Invitiamo alla cautela, dunque, ed a valutare tutti questi aspetti che diventerebbero sicuramente problematici in caso di un bando europeo».