Amatrice, porta aiuti ai terremotati con il suo camion. Multato per 4mila euro

19 Feb 2017 11:35 - di Redazione

Incredibile ma vero. Portava aiuti ai terremotati di Amatrice con il suo camion ed è stato multato. Una multa da 4mila euro per essere passato sull’unica strada che, a tutt’oggi, collega in maniera diretta Amatrice con la Salaria, dal momento che il centro storico è ancora occupato dalle macerie e non è stato riaperto al traffico privato. 

Amatrice, multa di 4mila euro a un volontario

Incredulo Giuseppe, che venerdì scorso è arrivato nella cittadina rasa al suolo dal terremoto di agosto con un mezzo messo a disposizione gratuitamente da una ditta edile, per distribuire aiuti: pellet per scaldarsi nei container, saponi, mangime per gli animali. Lo sfortunato volontario ha imboccato la Romanella (strada ormai nota come unica alternativa al ponte crollato)  ma per il camion di 75 quintali è tornato in vigore il limite di 35 quintale, che esisteva quando il ponte era pericolante. Ed è scattata la multa. Proprio così. Ed è tanta l’amarezza di Giuseppe, che ha dovuto interrompere la sua missione umanitaria. “Mi dispiace. Ma soprattutto per questa gente. Hanno bisogno di tante cose. Portavamo cibo per loro, cibo per gli animali, cose utili. Non era un auto-articolato era un semplice camion. Tornerò. Ma con la mia macchina…».

La colletta dei terremotati

 
La rabbia tra le famiglie vittime del terremoto è tanta ed è partito un tam tam di solidarietà a Giuseppe insieme a una colletta per aiutarlo a pagare la multa. “Una vergogna”, protesta Fabio, “daremo uno schiaffo morale a chi se ne sta infischiando dei disagi che stiamo subendo. Non abbiamo più niente. Ma ci stiamo tassando. Raccoglieremo i soldi. E gliela pagheremo noi». Prima del terremoto il limite per la strada percorsa dal camion con i viveri era di 35 quintali, ora come può rimanere lo stesso? ci si chiede. “O i lavori sono stati fatti male, oppure non vogliono togliere quel limite perché dà fastidio che noi agricoltori e allevatori lo utilizziamo e creiamo un po’ di traffico. A sei mesi dal terremoto dobbiamo volare? Ma dimmi tu se è possibile…».
 

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