Violenza sulle donne, è un bollettino di guerra: altri casi a Milano e Palermo

18 Gen 2017 14:49 - di Luciana Delli Colli

Hanno ormai i connotati del bollettino di guerra le cronache sulla violenza contro le donne. Gli ultimi due casi arrivano da Milano, dove la vittime è una ex, e Palermo, dove a essere vessata era una moglie e dove anche i figli non venivano risparmiati dal padre-aguzzino. 

Una “ex” pedinata, aggredita e derubata

L’uomo arrestato a San Donato Milanese è un 53enne accusato di atti persecutori e rapina nei confronti dell’ex compagna, una 43enne con due figli avuti da una precedente relazione. Il contorno della vicenda è sempre lo stesso, quando di mezzo c’è la fine di una relazione: l’uomo non si rassegnava e da mesi perseguitava la donna con telefonate, messaggi, scenate di gelosia in strada, pedinamenti. Una situazione che andava avanti da novembre e che il 10 gennaio è culminata in un’aggressione con calci e pugni. L’uomo, inoltre, ha portato via la borsa della vittima per poterle controllare il cellulare. Finalmente la donna, cui sono stati dati 20 giorni di prognosi, ha deciso di denunciare il suo persecutore, per il quale poi sono stati disposti gli arresti domiciliari in attesa del processo.

Vent’anni di violenza contro la moglie

Ancora più drammatica la storia che arriva da Palermo. Qui l’incubo di una donna di Casteldaccia, oggi 42enne, è durato vent’anni. L’uomo, che è accusato di maltrattamento in presenza di figli minori, era già sottoposto al divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dai familiari, nel frattempo accolti in una struttura protetta. Ma, nonostante la misura, ha continuato a perseguitare la donna, la quale è tornata a denunciarlo. Agli investigatori ha raccontato il suo calvario fatto di minacce, percosse e limitazioni della libertà, estese anche i figli.

Un incubo iniziato durante il fidanzamento

Un incubo iniziato già durante il fidanzamento, quando appena 14enne era pedinata dall’uomo, che la insultava se rivolgeva lo sguardo a una persona dal sesso opposto. Un comportamento proseguito per i dieci anni di fidanzamento e per gli altrettanti di matrimonio e spesso sfociato in botte, calci, lanci di oggetti. In alcune occasioni la donna è stata anche afferrata per i capelli e trascinata. «Analoghe violenze e prevaricazioni – ha spiegato la Questura – venivano spesso rivolte anche ai figli, ripetutamente percossi e aggrediti, in un’occasione addirittura con un mestolo da cucina». L’uomo ora è sottoposto ai domiciliari.

 

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