Usa, 50 anni fa l’ergastolo per lo strangolatore di Boston (video)

18 Gen 2017 16:00 - di Antonio Pannullo

Lui confessò, ma non fu creduto. E quindi assolto. Albert DeSalvo, passato alla storia come lo strangolatore di Boston, fu invece condannato per una serie di stupri, sembra 300, nei confronti di giovani donne. Per lui fu l’ergastolo, il 18 gennaio 1967, e pochi anni dopo, nel 1973, fu trovato pugnalato nell’infermeria del carcere di Walpole, vicino Boston. Secondo come notorietà mediatica solo a Jack lo Squartatore, DeSalvo, se fu lui, terrorizzò Boston dal 1962 al 1964, quando 13 donne furono trovate violentate e uccise nella propria abitazione. Alcune erano state strangolate con sciarpe, calze, altre accoltellate. Una, molto anziana, morì di infarto. Nessun segno di scasso o di effrazione fu trovato sulle porte delle vittime. Ma nell’ottobre del 1964 DeSalvo si introdusse a casa di una giovane donna e dopo averla legata la violentò. Dalla descrizione la polizia risalì a DeSalvo, che aveva precedenti, e come fu pubblicata la sua foto sui giornali molte altre donne dissero di essere state aggredite da lui. Gli inquirenti però non pensarono che potesse essere lui lo strangolatore di Boston, fino a che lui stesso non disse di essere il serial killer che tutti stavano cercando. Ripeté la confessione anche sotto ipnosi, ma non c’erano prove per sostenere le sue affermazioni. Così fu assolto per quei 13 omicidi. Ma non per gli stupri,e così fui rinchiuso in un manicomio criminale. Ma il mese dopo la condanna, DeSalvo si rese protagonista di una clamorosa evasione dal manicomio insieme ad altri detenuti. Dopo una spettacolare e insistente caccia all’uomo, fu catturato e portato a Walpole, dove morirà assassinato pochi anni dopo. Ancora oggi c’è incertezza sul fatto che fosse lui lo strangolatore, poiché non è chiaro per quale motivo si sia autoaccusato di quegli altri 13 delitti. Probabilmente, poiché aveva una figlia nata dal matrimonio con una donna tedesca quando DeSalvo era di stanza in Germania, avrà pensato di ottenere notorietà e soldi con quella storia.

Lo strangolatore di Boston divenne anche un film

Ma chi era DeSalvo? Era nato nel 1931 a Chelsea, sempre nel Massachussets, e il padre Frank, immigrato italiano, era un alcolizzato violento: spezzò i denti e le dita alla moglie e costringeva il figlio ad assistere ai rapporti sessuali che aveva con prostitute. Il ragazzo crebbe come uno sbandato, ed ebbe notevoli problemi con la legge per furti e altro. All’età di 13 anni era già finito nel carcere minorile. Chiamato alle armi, fu mandato in Germania. Nel 1958,, tornato in America, fu accusato di aver molestato una bambina e costretto a congedarsi. Due anni dopo fu arrestato per furto e rimase in carcere un anno. Nel 1961 si trasferì a Boston e l’anno dopo iniziarono i delitti dello strangolatore. Ma il modus operandi variava di caso in caso, e poi l’ultima donna violentata, quella per cui DeSalvo fu arrestato, era stata risparmiata. La polizia non fu mai veramente convinta che DeSalvo fosse lo strangolatore, ma altri sospetti non vennero mai arrestati e soprattutto dopo la sua uscita di scena lo strangolatore smise di dare notizie di sé. Quando evase dal manicomio, Hollywood si era già impadronita della sua storia e stava girando un film, Lo strangolatore di Boston con Tony Curtis nel ruolo di DeSalvo e Arthur Kennedy ed Henry Fonda in quello degli investigatori. Nel 1969 i Rolling Stones scrissero una canzone, Midnight rambler, ispirata a lui.

 

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