Storia dimenticata: fu il fascismo a istituire i primi Parchi nazionali in Italia

27 Gen 2017 16:23 - di Antonio Pannullo

Oggi sono 25 i parchi nazionali in Italia, ma fino al 1968 erano solo quattro, e tutti e quattro li aveva istituiti il governo fascista. Anche questo è un racconto che non si trova sui libri di scuola, come ad esempio il fatto che il Parco del Circeo fu voluto fortemente dallo stesso Benito Mussolini contestualmente alla immane bonifica delle Paludi Pontine. Il primo Parco nazionale a essere istituito, nel dicembre 1922, ossia un mese dopo la presa del potere da parte del fascismo, fu il Parco nazionale del Gran Paradiso, che si trova tra le regioni della Valle d’Aosta e Piemonte. E pensare che originariamente era nata come riserva di caccia reale, nel 1856. Fu proibita però la caccia all’animale-simbolo di quel territorio, lo stambecco, che per anni si credette estinto finché non se ne scoprì una colonia di cento esemplari. Vittorio Emanuele II e Umberto I vi si recavano spesso a caccia, rimanendo anche un mese,e facendo battute venatorie con i valligiani. Fu Vittorio Emanuele III che lo trasferì allo Stato, istituendo appunto il Parco. Nel 1933 la gestione passò al ministero dell’Agricoltura e Foreste e la sorveglianza affidata alla Milizia nazionale forestale. Il secondo Parco nazionale a essere istituito fu il Parco nazionale d’Abruzzo ma, a onor del vero, il merito non va ascritto al fascismo ma a un coraggioso naturalista e ambientalista ante litteram che si batté per esso. Era Erminio Sipari, pioniere della conservazione della natura in Italia nonché deputato del Regno per quattro legislature, di cui le ultime due durante il periodo fascista. Classe 1879, Sipari era un ingegnere membro del Touring Club Italiano, che mise in guardia in merito al pericolo dell’estinzione del camoscio d’Abruzzo e dell’orso bruno marsicano. Eletto per la prima volta alla Camera nel 1913 col Partito Radicale, si occupò principalmente della ricostruzione della Marsica dopo il terremoto del 1915 e del Parco d’Abruzzo. Nel 1921 costituì l’Ente autonomo del Parco di cui poi nel 1923 fu nominato presidente.

Fu il deputato Sipari che realizzò il Parco nazionale d’Abruzzo

Sipari certamente non era fascista, ma come altri deputati radicali dette la sua fiducia al governo Mussolini. Ma la sua storia è legata più alla natura che non alla politica. Rimase presidente fino al 1933, quando il governo sciolse gli enti autonomi dei due parchi allora esistenti per avocare a sé la diretta gestione tramite la citata Milizia forestale. Sipari tra l’altro progettò l’autostrada Roma-Napoli con un’uscita a Cassino per il Parco d’Abruzzo. Si rese protagonista di battaglie ambientaliste di cui molte vincenti. Ci ha lasciato numerosi scritti, tra cui una interessantissima relazione di 300 pagine sull’istituzione del parco, corredata con una statistica delle specie viventi nel parco stesso. Il terzo Parco nazionale a essere istituito in Italia, e sempre dal fascismo, fu quello del Circeo nel 1934, che è l’unico a insistere su pianura e ambiente marino. Come detto fu voluto da Mussolini su consiglio del senatore e medico Raffaele Bastianelli (fratello di Giuseppe, illustre malariologo), per preservare la parte restante delle Paludi Pontine, interessate in quegli anni dalle bonifiche. È il più piccolo parco dei quattro istituiti dal fascismo, con i suoi 5.600 ettari e i suoi quattro comuni. L’anno successivo, il 1935, fu creato il Parco nazionale dello Stelvio, nato, a differenza dei precedenti che tutelavano soprattutto le specie faunistiche, per tutelare la flora e il paesaggio e per promuovere, concetto a quei tempi espresso solamente da Sipari, il turismo sostenibile. Operazione, vista ex post, perfettamente riuscita. La gestione fu affidata all’Azienda di Stato per le foreste demaniali e alla Milizia forestale. È il più grande dei parchi storici italiani, con i suoi 130mila ettari e ha al suo interno ben 24 comuni. Dopo la caduta del fascismo, l’Italia dovrà attendere più di vent’anni, il 1968, prima dell’istituzione di un altro parco nazionale, che fu quello della Calabria, peraltro soppresso nel 2002 con la creazione del Parco nazionale della Sila. E dopo di questo, bisognerà attendere altri 21 anni, quando nel 1989 sarà creato il Parco nazionale dell’Aspromonte.

(foto tratta dal sito del Parco nazionale del Gran Paradiso: un guardiaparco negli anni Cinquanta)

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