“Spaccata” con bombole e tombini contro le vetrine: arrestati 3 rapinatori

7 Gen 2017 13:12 - di Paolo Lami

La vecchia tecnica della “spaccata” delle vetrine dei negozi con un mattone avvolto dentro a un giornale evidentemente non funziona più. E così tre malviventi piemontesi, tra i 34 e i 37 anni, l’avevano aggiornata. Invece di utilizzare i mattoni, i tre lanciavano contro le vetrine degli esercizi commercialitombini, bombole del gas e, in un caso, perfino un’auto, lanciata a tutta velocità e utilizzata come ariete.

Come se non bastasse, per rimpinguare il bottino, scippavano anche donne anziane. E di fronte alle resistenze opposte da alcune di loro più tenaci e non disposte a mollare la borsa, i tre non esitavano a malmenarle.

Alla fine i carabinieri torinesi sono riusciti ad arrestare i tre rapinatori, ritenuti responsabili di decine furti e “spaccate” a negozi e scippi ai danni di donne anziane, con le accuse di furto, ricettazione e rapina commessi nel Canavese e zona nord di Torino.

Secondo gli accertamenti compiuti dai militari dell’Arma, dal novembre 2014 al marzo 2015, in diversi comuni del Piemonte, tra cui Ciriè, Rivarolo Canavese, San Francesco al Campo, Caselle Torinese e altri Comuni limitrofi, la banda avrebbe realizzato, di notte o nel primo mattino, vari furti – alcuni riusciti, altri andati in fumo – ai danni di esercizi commerciali con la tecnica della “spaccata“, lanciando, appunto, oggetti pesanti come tombini, bombole del gas e perfino una vettura lanciata a tutta velocità per infrangere le vetrine dei negozi.

Con una moto di grossa cilindrata, uno dei tre, poi, avrebbe anche rapinato diverse donne anziane: una volta affiancate strappava loro le borse. A quelle che opponevano più resistenza il rapinatore sferrava violenti pugni per poi impossessarsi, vinta ogni resistenza, del bottino.

Sempre lo stesso rapinatore, a cui era intestata l’auto, l’avrebbe poi spesso utilizzata pur senza mai aver conseguito la patente.
Le targhe dei mezzi venivano coperte con alcuni cartoni per impedire di risalire all’intestatario dell’auto. E il banale escamotage ha funzionato fino a un certo punto. La notte del 6 marzo scorso, durante il colpo in un negozio di Ciriè, i rapinatori sono stati intercettati dai carabinieri. E sono fuggiti speronando la macchina dei militari. Ma sono stati arrestati più tardi, riconosciuti proprio grazie ai danni che aveva riportato la loro auto nello scontro con quella dei carabinieri.

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