Snowden resta in Russia. Mosca alla Cia: «Non molliamo chi cerca tutela»
La Russia ha esteso di «un paio d’anni» il permesso di soggiorno a Edward Snowden, l’ex analista di Cia e Nsa che divulgò informazioni classificate. A darne notizia, con un post su Facebook, è stata la portavoce del ministro degli Esteri russo Maria Zakharova. Nello stesso messaggio la funzionaria ha anche precisato che, anche se le relazioni con gli Usa miglioreranno con Trump, Mosca non concederà l’estradizione.
La polemica con il direttore della Cia
Il post, arrivato nel giorno in cui si è saputo della grazia concessa a Chelsea Manning da Barack Obama, non è stato esente da accenti polemici nei confronti degli Usa. «Per la vostra agenzia è normale offrire le persone come regalo e mollare chi cerca protezione», ha scritto Zakharova, facendo riferimento all’ex direttore facente funzione della Cia Michael Morell, che in un commento pubblicato sul sito web The Cipher Brief, aveva parlato della consegna di Snowden come del «regalo perfetto per l’inaugurazione» di Trump presidente.
Il messaggio di Snowden a Manning
Snowden era arrivato a Mosca nel 2013 dopo aver fatto arrivare ai media occidentali 1,5 milioni di documenti per denunciare il programma dei servizi Usa di raccolta dei metadati delle comunicazioni di cittadini americani e non solo. Un primo permesso di soggiorno di tre anni gli era stato concesso in Russia nell’agosto del 2014. «Fra cinque mesi sarai libero. Grazie per quello che hai fatto per tutti, Chelsea. Tieni duro ancora un po’», ha a sua volta twittato Snowden, commentando la decisione di Obama su Manning.