Picchiati e minacciati, gli infermieri non ne possono più: «Pronti alla piazza»

31 Gen 2017 13:11 - di Redazione

Minacce, percosse, risse, turni sempre più difficili. I tremila infermieri al lavoro in provincia di Messina sono sull’orlo di una crisi di nervi e ora il sindacato Nursind minaccia la mobilitazione. «Protestiamo soprattutto per la situazione che si è creata nei pronto soccorsi degli ospedali della provincia – dice il segretario provinciale Ivan Alonge – i colleghi sono
continuamente oggetto di percosse e minacce. Gli infermieri, sempre più stremati, vivono soprattutto all’interno del pronto soccorso generale del Policlinico una situazione di disagio».

Infermieri sul piede di guerra

Diverse le risse legate soprattutto ai tempi di attesa. «Abbiamo più volte parlato con i vertici aziendali che hanno sempre promesso di prendere provvedimenti prosegue il sindacalista. Hanno cercato pure di attivare un posto di polizia nell’azienda Policlinico ma senza successo». Altro problema riguarda i turni, con organici carenti. «Manca il personale di supporto – dice ancora Alonge – all’Asp mancano pure i presidi. Reparti come la chirurgia toraco-vascolare, la
pneumologia, la neurochirurgia e neurologia, sono ormai abituati a questo stato di cose ma con segnalazioni, lettere di protesta e altro provano a dare una scossa».

Il personale attende la stabilizzazione

Assieme a Massimo Latella, segretario aziendale Nursind del Policlinico, Alonge spiega che «da anni il personale attende la stabilizzazione. Cosa che di fatto ancora non è avvenuta, causando con questo stato di precarietà anche una forte demotivazione e insicurezza. Il personale infermieristico è ormai allo stremo – conclude – e aumentano sempre più le probabilità di incorrere in situazioni che generino il rischio clinico».

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