Orban: detenzione per tutti i migranti, anche se profughi. Gasparri: modello da seguire
Il governo nazionalista di Viktor Orban continua la sua guerra all’Ue sul tema dei migranti. L’Ungheria ha annunciato infatti che metterà in detenzione tutti i migranti, anche quelli che chiedono asilo per il tempo necessario a esaminare la loro pratica: una norma che il governo di Budapest, che ha già eretto un muro lungo le sue frontiere e rifiuta qualsiasi piano di redistribuzione dei profughi, afferma di sapere essere “contro le norme internazionali accettate anche dall’Ungheria”, ma di “volerlo fare lo stesso”.
Una misura contro il terrorismo
Il provvedimento era già in vigore qualche anno fa. Ma Budapest aveva deciso di sospenderlo nel 2013, sotto la pressione dell’Unione europea, della Corte europea dei Diritti umani e dell’Onu. Da allora, ha detto Orban, in Europa la minaccia del terrorismo islamista si è fatta via via crescente e dunque, in nome della sicurezza e del diritto all’autodifesa, la norma verrà ripristinata. E non è il solo annuncio dirompente che arriva da Orban: il leader ungherese ha infatti intenzione di mettere al bando le organizzazioni che si occupano di diritti civli e che sono sostenute dal finanziere George Soros, accusato di tramare contro il governo.
Gasparri: seguire l’esempio di Orban
Il modello Orban piace a Maurizio Gasparri: “Continuano le operazioni di trasporto di clandestini in Italia e anche oggi ci sono stati nuovi sbarchi – ha detto il senatore di Forza Italia – Quanto accaduto nei centri di accoglienza come Cona (teatro di recente di una rivolta di migranti) può ripetersi ovunque in qualsiasi momento. Cosa intende fare il governo Gentiloni? Sappiamo che la questione è all’ordine del giorno, ma finora nulla è stato stabilito. È tempo di prendere decisioni coraggiose e serie. Come quella del premier ungherese Orban che, lo ricordo a tutti, fa parte del Ppe e fa scelte nel solco dei principi del Ppe”.
Nuovi Cie se c’è uno stop agli sbarchi
“Trattenere in custodia cautelare chi chiede asilo è un modo giusto e pratico – ha concluso Gasparri – per stabilire chi ha diritto perché profugo a restare in Italia e in Europa, e chi invece no. Dovremmo tutti seguire l’esempio di Orban e decidere con determinazione cosa fare. Si parla di nuovi Cie in Italia. Nessuna pregiudiziale, purché ci siano uno stop degli sbarchi e immediate espulsioni di massa. È tempo di finirla con le chiacchiere e di passare ai fatti”.