CERCA SUL SECOLO D'ITALIA

Motovedetta libica spara contro tre pescherecci italiani. Salvi per miracolo

Motovedetta libica spara contro tre pescherecci italiani. Salvi per miracolo

Cronaca - di Penelope Corrado - 24 Gennaio 2017 alle 13:32

La marina militare italiana salva migliaia di migranti in arrivo dalla Libia e per tutta risposta la marina libica attacca i nostri pescatori. È accaduto nuovamente in acque internazionali a tre pescherecci di Mazara del Vallo (Trapani). “Principessa Prima”, “Antartide” e ‘Grecale’, impegnati nell’attività di pesca a 18/20 miglia dalle coste della città libica di Bengasi. I pescatori italiani sono stati l’obiettivo di un’aggressione armata da parte di alcuni militari a bordo di una motovedetta libica. A denunciarlo è Giovanni Tumbiolo, presidente del Distretto della Pesca e Crescita Blu. I motopesca per alcune ore sarebbero stati colpiti da raffiche di mitra da parte dei militari, che avrebbero tentato l’abbordaggio. «Miracolosamente non hanno colpito nessun pescatore – dice Tumbiolo -ma hanno provocato ingenti danni ai pescherecci colpiti dai cannoni degli aggressori».

L’aggressione libica e il silenzio del governo italiano

«La marineria siciliana ed in particolare quella di Mazara del Vallo continua a pagare un prezzo troppo alto per una guerra subita e dimenticata: la cosiddetta guerra del pesce», dice adesso Tumbiolo, che ha preso carta e penna e ha scritto al presidente del Consiglio dei ministri, Paolo Gentiloni. «Il più recente episodio di questa guerra – aggiunge – è raggelante. I nostri hanno dovuto lasciare le zone di pesca subendo notevoli danni economici. Soltanto grazie alla grande esperienza dei nostri capitani e al coraggio dei nostri pescatori, le imbarcazioni sono riuscite a sfuggire all’attacco e a un sequestro dalle conseguenze imprevedibili».

A Mazara del Vallo paura per la minaccia libica

«La comunità peschereccia mazarese – conclude Tumbiolo – continua a sopportare da sola, sulle sue spalle i danni economici e sociali di questi veri e propri atti di pirateria con la speranza che non ci scappi ancora una volta il morto».

Non ci sono commenti, inizia una discussione

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

24 Gennaio 2017 alle 13:32