Minori adescati sul web da padri di famiglia: nove arresti tra Milano e Pavia
Minori che si vendevano per pochi soldi o per vantarsi del proprio fascino sugli adulti pedofili, che non vedevano l’ora di lasciarsi affascinare per poi consumare atti sessuali a pagamento. L’inchiesta condotta dai carabinieri della sezione indagini telematiche del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Milano svela retroscena aberranti su un traffico di prostituzione minorile che ha portato all’arresto di nove persone tra Milano e Pavia (2 in carcere e 7 ai domiciliari), dopo un’ordinanza emessa dal gip del Tribunale di Milano. Le indagini, coordinate da Andrea Fraioli, sono iniziate circa un anno fa in seguito ad un controllo del territorio da parte dei carabinieri di Lainate, quando un 12enne venne sorpreso in macchina con uno degli indagati; in particolare, è stata acclarata l’esistenza di un giro di prostituzione minorile maschile di considerevoli dimensioni.
Il traffico di minori avveniva sulla rete
Numerosi riscontri investigativi hanno consentito di accertare come il fenomeno fosse alimentato sia dalla pubblicazione di annunci on-line, principalmente da parte degli stessi minori, che dalla frequentazione di siti internet e piattaforme web di incontri da parte degli adulti consapevoli, secondo l’accusa, della minore età delle vittime. L’attività, abitualmente sfruttata dagli indagati, in posizione economica di vantaggio, veniva praticata dai minori in maniera spiccatamente professionale, spesso per ragioni economiche e di vita, altre volte solo per gioco, tanto per testare il proprio ”appeal”, affermano gli inquirenti, sugli adulti. Nel corso dell’operazione sono state eseguite perquisizioni locali nei confronti di ulteriori 4 persone. Tra gli arrestati e gli indagati, dai 30 ai 60 anni, ci sono soggetti incensurati ed insospettabili ma anche recidivi: dall’imprenditore all’operaio, dal commerciante al libero professionista, anche padri di famiglia.