Marek Hamsik inforna una pizza per i giovani detenuti di Nisida (video)

5 Gen 2017 15:20 - di Robert Perdicchi

Cori da stadio, incoraggiamenti al calciatore e una richiesta al loro idolo: «Non togliere mai questa maglia!». E Marek Hamsik li ha rassicurati. Il calciatore del Napoli è stato in visita al carcere minorile di Nisida con il ministro della Giustizia Andrea Orlando, ma anche con il compagno di squadra Dries Mertens e il nuovo acquisto Leonardo Pavoletti. I calciatori hanno risposto alle domande dei giovani detenuti, che hanno messo in difficoltà i campioni su alcuni argomenti come il motivo della scelta del numero 32 per Pavoletti e se Mertens rinnoverà il contratto, oltre al discusso rapporto che il belga ha con il collega napoletano Insigne. Il ministro ha ringraziato i calciatori per la partecipazione all’evento “perché il carcere deve manette il contatto con la società – ha affermato Orlando – sennò il lavoro fatto qui dentro non porta risultati”. E allora, pronti via al nuovo arrivato Pavoletti: «Ti devi prendere la nove», gli ha urlato Salvatore. «Ti spetta». E lui: «Non è mai stato il mio numero preferito anche se sono un centravanti. L’anno prossimo, magari, vediamo come va». Ovazione per Marek Hamsik, che s’è dovtito a infornare una pizza per i ragazzi.

Un carcere in mezzo al mare

L’isola di Nisida era proprietà del duca di Amalfi e si è trasformata, nel corso degli anni, da lazzaretto fino a diventare casa di rieducazione negli anni Trenta. ll’interno della cinta muraria, la struttura è suddivisa in diverse palazzine: la prima, adiacente alla cinta muraria, è occupata dagli uffici della direzione e del personale amministrativo. Due palazzine sono destinate all’accoglienza dei ragazzi, divisi per sesso. Un’altra area, dove si trova la biblioteca, è dedicata alle attività didattiche. Vi è, poi, il teatro, voluto da Edoardo De Filippo e diversi spazi dedicati ai laboratori di formazione professionale. Gli agenti di polizia penitenziaria sono in totale 70 unità, rispettivamente 54 unità di Polizia Penitenziaria Maschile e 16 unità di Polizia Penitenziaria Femminile. Sono tenuti a frequentare corsi di specializzazione modulari e vestono abiti civili. Gli educatori sono 8, di cui 3 in formazione più un capo area. Una struttura modello, se non fosse per il valore ambientale del sito stesso.

 

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