La disoccupazione giovanile aumenta ancora: chi lo dice al giovane Renzi?
Il gioco dei numeri, come al solito, è solo per addetti ai lavori: a dicembre aumentano gli occupati, secondo l’Istat, ma anche i disoccupati. Com’è possibile? Semplice: la crisi morde e questo induce più persone a cercare lavoro, facendo così diminuire il numero degli inattivi e facendo aumentare quello di chi cerca e trova lavoro e di chi cerca e non trova lavoro. Tra questi ultimi ci sono sicuramente i giovani…
La disoccupazione giovanile
aumenta dello 0,2%
A dicembre il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, cioè la quota di giovani disoccupati sul totale di quelli attivi (occupati e disoccupati), è pari al 40,1%, in aumento di 0,2 punti percentuali rispetto al mese precedente. Dal calcolo del tasso di disoccupazione sono per definizione esclusi i giovani inattivi, cioè coloro che non sono occupati e non cercano lavoro, nella maggior parte dei casi perché impegnati negli studi. Dati molto negativi, come al solito, che il giovane Renzi – il re dei voucher – finge di ignorare…
Aumentano gli occupati
ma solo quelli a termine…
A dicembre, come detto, si conferma, su base annua, la tendenza all’aumento del numero di occupati (+1,1% su dicembre 2015, pari a +242 mila). La crescita tendenziale è attribuibile ai lavoratori dipendenti (+266 mila, di cui +111 mila i permanenti, +155 mila quelli a termine) e coinvolge sia le donne sia gli uomini, concentrandosi tra gli ultracinquantenni (+410 mila). Nello stesso periodo aumentano i disoccupati (+4,9%, pari a +144 mila) e calano gli inattivi (-3,4%, pari a -478 mila). Nel periodo ottobre-dicembre alla sostanziale stabilità degli occupati si accompagna la crescita dei disoccupati (+2,6%, pari a +78 mila) e
il calo delle persone inattive (-0,6%, pari a -78 mila). Aumentano gli occupati di 25-34 anni, mentre calano gli over 35. A crescere, in questo mese, è l’occupazione dipendente a termine, mentre calano gli indipendenti. Il tasso di occupazione è stabile al 57,3%. E’ quanto emerge dalle rilevazioni diffuse oggi dall’Istat. Nell’arco del trimestre ottobre-dicembre si registra una sostanziale stabilità nella stima degli occupati rispetto al periodo precedente, sia tra gli uomini sia tra le donne. Segnali di crescita si rilevano per ultracinquantenni, dipendenti a termine e indipendenti, mentre si registra un calo per i 15-49enni e i dipendenti permanenti.