In un video l’incontro fatale tra Regeni e il sindacalista che lo denunciò

23 Gen 2017 14:44 - di Redazione

La tv egiziana ha trasmesso il video dell’incontro tra Giulio Regeni e Muhammad Abdallah, il capo del sindacato dei venditori ambulanti egiziani che poi lo denunciò come spia.

Le ultime immagini di Regeni

Un video dove vediamo le ultime immagini del ricercatore prima della scomparsa e della morte. Nel video, registrato con il cellulare e poi consegnato alla polizia da Abdallah, si parla della possibilità di finanziare il sindacato attraverso il Centro egiziano per i diritti economici e sociali. Giulio Regeni – ricostruisce il Corrierevoleva fare domanda per una borsa di 10.000 sterline da una organizzazione britannica, in modo da aiutare i venditori ambulanti.

La richiesta di soldi, poi la denuncia 

Abdallah chiede però soldi a Regeni perché “mia moglie ha il cancro”. Il ricercatore replica: “Non posso darteli perché non sono i miei”, “sono un accademico”, “non posso usarli per ragioni private”. Quel che sappiamo è che – ricostruisce ancora il Corriere – dopo il rifiuto di Regeni a dargli del denaro, Abdallah lo ha denunciato all’intelligence della Sicurezza Nazionale il 7 gennaio 2015, dicendo di sospettare che fosse una spia.

Il racconto dell’attivista Hoda Kamel

“Purtroppo sono stata io a far conoscere Giulio Regeni e Muhammad Abdallah”, racconta l’attivista egiziana Hoda Kamel ricordando i suoi contatti con il ricercatore egiziano scomparso il 25 gennaio di un anno fa e ritrovato morte una settimana dopo.

Il ricercatore – continua Hoda Kamel – “stava svolgendo un dottorato nell’ambito delle libertà sociali e io gli fornivo link a libri e articoli, poi lui scelse di dedicarsi agli ambulanti ed io, purtroppo, gli ho fatto conoscere Muhammad Abdallah“, spiega, sottolineando come la scelta di Regeni di occuparsi degli ambulanti fu dettata da “una spinta umanitaria, poiché si tratta di persone povere e prive di capitali, alcuni dei quali hanno una laurea e nonostante questo lavorano per strada. Lui – aggiunge – voleva mettere in luce tutto questo”. L’attivista ricorda Giulio Regeni come “una persona molto educata ed elegante, e molto bravo nel suo lavoro”.

Il procuratore generale egiziano, Nabil Sadek, ha annunciato intanto l’ok all’invio di esperti italiani per visionare i video ripresi dalle telecamere di sorveglianza nella stazione della metropolitana a Dokki.

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