I presidi romani: andate in classe con i piumini. La Raggi ha agito troppo tardi

9 Gen 2017 11:42 - di Prisca Righetti

Ma non doveva essere già partita 24 ore prima del ritorno in aula l’operazione del Campidoglio “scuole calde”, con l’accensione dei termosifoni alla vigilia dell’inizio delle lezioni? Doveva: eppure oggi, al suono della campanella, gli alunni romani si sono ritrovati in classi fredde e nient’affatto accoglienti. E non è nemmeno tutto: la risposta al problema – forse più inquietante del problema stesso – arrivata dai presidi a chi sottoponeva loro la questione temperature glaciali è stata un’esortazione a rispolverare i vecchi metodi casarecci e artigianali rimedi della nonna: contro il gelo che attanaglia anche la capitale, a scuola si rientra con «l’abbigliamento adatto al freddo»… Ma il sindaco Raggi, in tutto questo, che fa?

I presidi romani: andate in classe coi piumini

Incredibile, ma vero: a poche ore dalla ripresa delle lezioni dopo la lunga pausa natalizia – e come riportato nel dettaglio da un servizio su la Repubblica – molti presidi di altrettanti istituti scolastici di Roma, preso atto delle temperature glaciali, e tenuto conto del fatto che caldaie e riscaldimenti delle scuole capitoline sono rimasti spenti per tutta la durata della pausa vacanziera – quelli che non lo sono da prima a causa di guasti da riparare da non si sa più nemmeno quanto – hanno pensato bene di risolvere il problema spedendo una circolare a rappresentanti di classe e genitori degli alunni «per invitarli a vestire i figli in modo adeguato alle temperature polari pur dovendo stare in classe». Perchè, spiegano i presidi e riporta il quotidiano diretto da Mario Calabresi, «la segnalazione che abbiamo dai dirigenti scolastici è quella di aule gelate e questo succede quando si prendono provvedimenti all’ultimo momento senza averli concertati con noi  presidi», ha sostenuto il presidente della sezione Lazio dal’Associazione nazionale presidi Mario Rusconi.

Metodi casarecci e tenuta da sci: e il Campidoglio che fa?

«Ieri ad esempio –prosegue la Repubblica – abbiamo saputo che mentre la succursale del liceo Newton – che non ha fatto il ponte – era stata molto riscaldata, quella centrale no – denuncia Rusconi –. E così ci si è trovati di fronte a genitori e studenti furibondi per il freddo: alcuni di loro sono addirittura andati via». Indignati che, come in alta montagna o sulle piste da sci, nelle scuole di Roma per far fronte al freddo, anche al chiuso, si debba ricorrere a metodi “casarecci” e a una tenuta tecnica con cui si schiede agli alunni e ai loro genitori di coprire le mancanze e del inadempienze dell’amministrazione capitolina…

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *