Hacker russi in azione? Trump irride Obama: «Colpa vostra, siete incapaci»
Incapaci di controllare, inefficienti nella gestione della sicurezza. In poche parole, colpa dei Democratici, non certo dei russi. Donald Trump non sembra per nulla intimorito dalle polemiche e come al solito si difende attaccando. Il neopresidente prova a dare la colpa a Barack Obama a e al suo partito per lo spionaggio russo. Dopo essere stato informato dai vertici dell’intelligence del piano di Mosca per interferire nelle elezioni americane, compreso un attacco informatico al partito democratico, il presidente eletto ha twittato: «L’enorme negligenza del Comitato nazionale Democratico ha permesso l’attacco degli hacker. Il Comitato nazionale repubblicano aveva difese più forti!».
Obama: «Lascio un’America migliore»
Obama, intanto, si congeda sostenendo di aver lasciato “un’America migliore” ma anche lanciando gli ultimi strali all’indirizzo del presidente russo: «Vladimir Putin non è nella nostra squadra», ha detto in una intervista all’emittente Abc dopo che un rapporto dei servizi americani ha accusato il leader russo di aver “ordinato” una campagna per influenzare le elezioni americane a favore del miliardario newyorchese. «Una delle cose che mi preoccupano è il livello cui siamo arrivati, con repubblicani, opinionisti e commentatori televisivi che sembrano avere più fiducia in Vladimir Putin che in altri americani perchè
questi americani sono democratici. Questo non può essere», ha affermato Obama. «Dobbiamo ricordarci che siamo nella stessa squadra. Vladimir Putin non è nella nostra squadra», ha aggiunto il presidente.
La relazione dell’intelligente Usa
Secondo il rapporto delle agenzie di intelligence americane, del quale è stata resa nota al pubblico una versione di 14 pagine, il presidente russo Putin avrebbe “ordinato” una campagna per influenzare le elezioni americane. La campagna puntava inizialmente a minare la fede del pubblico nel processo democratico, a “denigrare” la candidata democratica Hillary Clinton e a danneggiare la sua futura presidenza. Successivamente la Russia avrebbe “sviluppato una chiara preferenza per il presidente eletto Trump”, si legge nel rapporto messo a punto da Cia, Fbi e il Direttore della National Intelligence.