Gasparri: morti e rivolte, sui migranti il governo non può più tacere

3 Gen 2017 14:47 - di Milena De Sanctis

«Morti, rivolte. Non ci voleva certo un profeta per capire come sarebbe andata a finire la dissennata gestione dell’immigrazione fatta dai governi guidati dal Pd». Maurizio Gasparri scende in campo dopo la rivolta nel Cpa di Cona. «A forza di trasportare clandestini si stanno producendo disastri in tutta Italia. La morte che si è registrata al centro di accoglienza di Cona e la successiva rivolta con sequestro degli operatori – ha detto – è soltanto la conseguenza, che potrebbe ripetersi ovunque e in ogni momento, di una politica catastrofica. È inutile fare riunioni con i vertici delle forze dell’ordine per mostrare il volto severo dello Stato se non si blocca immediatamente il trasporto dei clandestini. E non si avviano
procedure di espulsione in massa».

Immigrati, Gasparri: il governo non può far finta di nulla

«Se occorrono nuove norme – ha puntualizzato Gasparri – variamole subito, ma per svuotare l’Italia, allontanare chi è entrato illegalmente. Bisogna oggi stesso sospendere l’operazione Eunavfor Med che arriva fin sotto le coste libiche per aiutare i trafficanti nei loro turpi traffici. Basta umiliare la Marina e la Guardia costiera impegnate nel sostegno di attività illegali alle quali partecipano anche le ong che, secondo Frontex, sono sospettate di complicità con gli scafisti. Se il governo italiano continuerà con questa politica sarà corresponsabile di traffico di clandestini».

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