Gasparri: “Martedì il Senato si occupi del terremoto e non del Venezuela»
“Martedì alle sedici e trenta il Senato è convocato per discutere una interessante ma non decisiva mozione sul Venezuela. Decenza impone che, mediante le procedure e le riunioni previste dal Regolamento, si cambi l’ordine del giorno e si esiga l’immediata presenza del governo in aula a livelli adeguati, per riferire sulla emergenza sismica e meteorologica che ha investito l’Italia centrale”. L’esortazione è di Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato. “Lo spirito di solidarietà e di coesione -aggiunge il senatore- impongono una verifica nella massima sede democratica degli interventi attuati, di quelli mancati, di quelli in corso. Mentre prosegue l’eroica azione di militari, forze di polizia, protezione civile, vigili del fuoco, senza intralci o rallentamenti è doveroso fare chiarezza sulle richieste di soccorso ignorate o ritenute false, sui mezzi impiegati e su quelli che sono venuti meno, sulle catene di comando e sugli interventi, desolanti e scarsi, nelle zone colpite da sisma e gelo”. “Sarebbe incomprensibile e motivo di discredito per le istituzioni -prosegue- vedere martedì il Senato discutere di America Latina, con mozioni pur importanti ma differibili al confronto sulle nostre tragedie. Chiedo ai colleghi del Senato di voler condividere questa proposta che faccio a titolo personale ma con profonda convinzione. L’indifferenza del Parlamento, la latitanza del governo, sarebbero insopportabili per i cittadini”, conclude il vice presidente del Senato.
Gasparri: “Decenza vuole che sia cambiato l’ordine del giorno»
Si unisce all’appello Gaetano Quagliariello, presidente di ‘Idea’. “Mi unisco all’appello di Maurizio Gasparri affinché il Senato modifichi il suo ordine del giorno per la
seduta di martedì e al posto di argomenti certamente non indifferibili venga prevista una discussione urgente sull’emergenza che ha colpito una vasta area del nostro Paese, richiedendo la presenza del governo che venga a riferire di quanto è stato fatto e di cosa si pensa di fare”. “Aver sospeso il confronto nel pieno di eventi sismici e meteorologici che hanno riacutizzato l’emergenza -prosegue- è stato comprensibile e forse anche opportuno. Ma evitare martedì di affrontare il problema in
sede istituzionale sarebbe non solo inspiegabile agli occhi dei cittadini, ma anche irrispettoso nei confronti delle popolazioni colpite. Anche perché -conclude Quagliariello- le questioni da chiarire e i problemi da affrontare sono tanti, urgenti, e investono diversi fronti”.