Russia, depenalizzate le violenze domestiche. Il sì a larga maggioranza
La Duma ha approvato in terza e ultima lettura un progetto di legge per depenalizzare i “maltrattamenti in famiglia” declassandoli a illecito amministrativo. In pratica sarà più facile, d’ora in poi, picchiare le mogli o le compagne o i figli.
Solo tre deputati hanno votato contro
Un provvedimento in controtendenza rispetto alla legislazione che in Occidente inasprisce le pene per i maschi violenti. Il disegno di legge deve ora essere presentato al Senato e quindi al presidente Vladimir Putin. Oggi 380 deputati russi si sono espressi a favore della proposta di legge e solo tre hanno votato contro.
I casi contemplati dalla legge
La nuova legge depenalizza il reato quando non è ripetuto e non porta a traumi che rendono necessario il ricovero in ospedale. I casi di violenza considerati includono, e mettono sullo stesso piano, quelli che riguardano gli adulti e i minori. Aggressioni ripetute, saranno punibili con sanzioni fino a 40mila rubli (676 dollari) e ore di servizi per la comunità fino a sei mesi o la detenzione fino a tre mesi.
Il ddl presentato da una donna
La legge serve “per rimuovere norme che sono contro la famiglia”, come ha scritto nel suo blog la deputata Elena Mizulina, che ha presentato il disegno di legge (e aveva firmato quella contro la propaganda gay di fronte ai minori). La legge in cui veniva introdotto il reato di aggressione domestica varata nel luglio del 2016, che il provvedimento adottato oggi emenda, “finisce con il distruggere le famiglie”, aveva commentato Putin il mese scorso.
Stando a un sondaggio dell’istituto Vtsiom, il 59% dei russi è a favore del disegno di legge, mentre il 33% è contrario. Comunque, il 79% dei russi ha un atteggiamento negativo verso qualunque violenza in famiglia.