Anders Breivik: il saluto nazista in aula? E’ un segno di solidarietà
Condannato per avere ucciso 77 persone, Anders Breivik ora dà la colpa del suo essere radicale – è un folle che usa l’ideologia nazionalsocialista per alimentare il suo fanatismo – alla detenzione in isolamento. E’ comparso di recente in aula infatti proprio per un processo contro lo Stato norvegese per il trattamento disumano che l’estremista avrebbe subìto in carcere.
Con il carcere è diventato più “radicale”
In quella sede, oltre a replicare il saluto nazista, ha anche affermato: “Finora ho mentito a me stesso. L’isolamento mi ha veramente danneggiato e mi ha reso più radicale”.
Ha giustificato il saluto nazista
Il danno provocato dall’isolamento è “abbastanza sostanziale”, ha aggiunto il responsabile del massacro avvenuto nell’isola di Utoya e dell’attentato di Oslo del 22 luglio del 2011. La Corte d’appello ha vietato ai media di trasmettere la testimonianza di Breivik, ma secondo le indiscrezioni riportate online l’estremista di destra ha anche giustificato il saluto nazista fatto martedì alla corte come un segno di “solidarietà e non per offendere”. “Ho sempre lottato affinché gli etnonazionalisti fossero inclusi nelle democrazie. Non è mai stato mio intento offendere gli altri”, ha affermato.
Il processo per trattamento “disumano”
Al processo si è giunti dopo che Breivik aveva dichiarato in una lettera ai media di essere tenuto in isolamento quasi totale potendo trascorrere solo un’ora fuori dalla cella. Ha anche detto che la sua cella è poco decorata e non gode di una bella vista mentre il caffè che gli viene servito sarebbe troppo freddo. Circostanze che rendono davvero “disumane” le condizioni di vita di un tipo che non ha esitato a far fuori 77 persone.