Addio al grande linguista De Mauro: giovane fascista morto comunista (video)

5 Gen 2017 14:26 - di Monica Pucci

Era stato fascista, perché la famiglia lo era e il fratello si era arruolato nella Decima Mas, come raccontò egli stesso in un’autobiografia. Ma Tullio De Mauro è stato soprattutto un celebre linguista e strenuo difensore dell’italiano. Il grande letterato, già ministro della Pubblica Istruzione, è morto a Roma a 84 anni. Nato a Torre Annunziata il 31 marzo 1932, laureatosi in Lettere classiche, ha insegnato nelle università di Napoli, Chieti, Palermo e Salerno. Docente di Filosofia del linguaggio alla Sapienza di Roma, è stato poi ordinario di Linguistica generale presso la stessa università.Nel 2001 fu nominato dal Presidente della Repubblica Cavaliere di Gran Croce al Merito della Repubblica Italiana. 

De Mauro: «Ero fascista di famiglia»

«Fino ai quindici anni mi dichiaravo fascista, lo ero di origine familiare. Dopo l’ 8 settembre, come in molte famiglie della piccola e media borghesia meridionale, anche nella mia scattò una reazione moralistica contro la monarchia. Spinse soprattutto mio fratello Mauro alla sciagurata decisione di arruolarsi nella Decima Mas». Mauro aderì alla Repubblica Sociale, scelta commentata da Tullio De Mauro così. «Raccontare queste vicende mi costa molto stento. Lo vedemmo sparire. Per la Decima Mas fece l’ addetto stampa. Con puntigliosità ho ricostruito il processo cui fu sottoposto, la condanna in primo grado, quindi l’ assoluzione per insufficienza di prove e infine per non aver commesso il fatto». 

Una vita passata a difendere la lingua italiana

La vita operosa e intensa di Tullio De Mauro, conclusa nella sua casa di Roma all’età di 84 anni, ne ha fatto per oltre mezzo secolo un protagonista di primo piano della vita culturale in Italia, il cui prestigio accademico è stato riconosciuto anche all’estero grazie alle tante onorificenze, ai premi e alle lauree honoris causa. Tullio De Mauro ha svolto e pubblicato studi di sintassi delle lingue indoeuropee antiche, di lessicologia e semantica storica, storia delle idee e teorie linguistiche, semantica teorica, storia linguistica italiana, lessicostatistica, linguistica educativa. È stato autore di numerosi volumi, in parte tradotti in altre lingue, tra cui spiccano “Storia linguistica dell’Italia unita” (Laterza, 1963); “Introduzione alla semantica” (Laterza, 1965); “Le parole e i fatti” (Editori Riuniti, 1977); “Guida all’uso delle parole” (Editori Riuniti, 1980); “Lessico di frequenza dell’italiano parlato” (Etas-Libri, 1993); “Linguistica elementare” (Laterza, 1998); “Prima lezione sul linguaggio” (Laterza, 2002); “La fabbrica delle parole” (Utet Libreria, 2005); “Lezioni di linguistica teorica” (Laterza, 2008); “Il linguaggio tra natura e storia” (Mondadori Education-Sapienza, 2008). Per la casa editrice Utet ha curato alcune monumentali come il “Grande dizionario italiano dell’uso”, in sigla ‘Gradit’, uscito nel 1999 in 6 volumi e nel 2007, nella seconda edizione aggiornata, in 8 volumi; “Primo Tesoro della Lingua Letteraria Italiana del Novecento” (2007); “Grande dizionario italiano dei sinonimi e dei contrari” (2 volumi, 2010).

 

 

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