Ictus e infarti, ecco come cogliere l’attimo che può salvarti la vita (video)
Intervenire entro 4 ore dal primo sintomo con farmaci trombolitici, ecco la priorità per tutti. I sintomi? Mal di testa, paralisi parziale di un lato, nausea, vomito, difficoltà nel parlare. Per ictus, infarti, grandi traumi il tempo è un fattore fondamentale e intervenire in tempi brevi può essere determinante per salvare la vita dei pazienti e scongiurare gravi conseguenze. La Regione in prima fila in questo piano di emergenza è la Toscana, che presentato un piano di Reti cliniche, presenti da tempo nei paesi anglosassoni, per la massima sincronizzazione degli interventi rappresenta un fattore chiave. L’ictus cerebrale rappresenta la principale causa di disabilità permanente nell’adulto/anziano, la seconda causa di demenza e la terza causa di morte nella popolazione, con enormi costi sanitari e sociali. In Toscana i casi di ictus sono circa 10.000 l’anno. La Rete tempo dipendente Ictus è costituita sulla base delle tre grandi Asl (nord ovest, centro, sud est) e le tre aziende ospedaliere di riferimento (Aou Careggi, Aou Pisana e Aou Senese). È formata dall’insieme delle strutture della rete dell’emergenza-urgenza, dalle strutture ospedaliere e territoriali e di riabilitazione, per assicurare standard clinico-assistenziali omogenei, ridurre la mortalità e gli esiti permanenti dell’evento acuto. La rete ha lo scopo di garantire a tutti i pazienti con infarto miocardico acuto pari opportunità di accesso alle procedure salvavita. L’assistenza al trauma è costituita da una rete di strutture ospedaliere classificate e funzionalmente collegate, sulla base delle risorse e delle competenze disponibili in presidi di pronto soccorso per traumi, centri traumi di zona, centri traumi di alta specializzazione.
In tutta Italia, comunque, esistono centri specializzati a cui rivolgersi per una corretta prevenzione e per apprendere le modalità di primo intervento, che ovviamente passano per l’immediata allerta del 118. Qui alcuni consigli.