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Francia

Udine, si toglie il velo a scuola: la madre la scopre e la picchia a sangue

Cronaca - di Gabriele Alberti - 3 Dicembre 2016 - AGGIORNATO 3 Dicembre 2016 alle 17:22

Picchiata dalla mamma perché non porta il velo islamico: una ragazzina di origini nordafricane, studentessa in un istituto superiore di Udine, è stata allontanata d’urgenza da casa dalla Polizia di Stato dopo le percosse. La Polizia, insieme ai Servizi sociali del Comune, l’ha collocata in una struttura protetta. La minore è stata prima accompagnata in Pronto soccorso, dove le sono state riscontrate una ferita al labbro e delle contusioni. Guarirà in tre giorni.

Toglieva il velo, percossa: ora è al Pronto Soccorso

La giovane studentessa nordafricana, da anni residente in Italia, si toglieva il velo a scuola. Desiderava vivere all’occidentale, come i suoi coetanei. La famiglia, invece, le ha imposto di portare il velo islamico, quello che le copre capelli e collo. E’ quanto è emerso dalle indagini della Polizia di Udine, che ha deciso di tutelare la ragazza portandola in una struttura protetta. Ecco cosa accadeva: la ragazza – secondo la ricostruzione degli investigatori – ogni mattina indossava il velo prima di uscire di casa. Lo levava a scuola e lo rindossava all’uscita dalle lezioni prima che i genitori tornassero a prenderla. Nel pomeriggio, però, la madre è arrivata prima del previsto e l’ha sorpresa senza velo. L’episodio ha scatenato le ire della madre che, una volta riaccompagnata la figlia a casa, l’ha percossa. Ha poi vvisato del fatto anche il marito, fuori città per lavoro. La ragazzina si è confidata con gli insegnanti e il dirigente scolastico. Ha chiamato la Squadra Mobile. La madre, avvisata del provvedimento di allontanamento da casa della figlia, ha ammesso di aver alzato le mani ma solo per i cattivi comportamenti della figlia escludendo ragioni di ordine religioso, legate al mancato uso del velo. L’episodio è stato segnalato sia alla Procura di Udine per le indagini a carico della madre per l’episodio delle percosse sia alla Procura dei minori a tutela della posizione della ragazzina, che sarà ascoltata nelle forme tutelate previste dalla legge.

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3 Dicembre 2016 - AGGIORNATO 3 Dicembre 2016 alle 17:22