“Suo figlio ha fatto un incidente, paghi o va in galera”: falso avvocato arrestato
Le truffe agli anziani si susseguivano a tal punto da infondere il timore che un figlio potesse finire in prigione. Così, i malcapitati, impauriti e preoccupati, spesso intendevano chiudere la questione quanto prima per evitare altri problemi ai figl. E pagavano profumatamente per questo. Apprendiamo dalle cronache del Messaggero, uno degli ultimi casi in ordine di tempo accaduti a Roma. La donna «ha consegnato soldi e oggetti in oro – parte dei quali regali del defunto marito – a quell’uomo che, dopo essersi presentato come avvocato del figlio, l’aveva raggiunta in casa. Il sedicente avvocato, un 22enne di Napoli senza occupazione e incensurato, non aveva fatto i conti con i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma San Pietro che lo hanno smascherato e arrestato con l’accusa di truffa aggravata.
Finto avvocato si faceva pagare ingenti somme
«Da tempo – leggiamo- i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma sono impegnati con servizi ad hoc per contrastare questo odioso fenomeno e attraverso una massiccia attività di informazione, mettevano in guardia le vittime vulnerabili. I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia San Pietro, in servizio nella zona della Pineta Sacchetti, avevano notato quel giovane che si aggirava guardingo in strada e lo hanno seguito, vedendolo introdursi in un condominio, uscendone pochi minuti dopo con passo svelto. A quel punto è scattato il controllo, i Carabinieri lo hanno perquisito e trovato in possesso di 900 euro in contanti e preziosi, e hanno ricostruito quanto era accaduto». La truffa funzionava così: L’uomo «aveva contattato telefonicamente una 89enne che vive sola in un’abitazione di via Giulio III, riferendo di essere l’avvocato del figlio che, poco prima, si era reso responsabile di un incidente stradale e che la sua auto era sprovvista di assicurazione, motivo per cui era stato trattenuto in una caserma delle forze dell’ordine con il rischio di essere arrestato. Il finto legale ha poi riferito all’anziana che per evitare che il figlio finisse in carcere, doveva consegnare quanto prima 2.000 euro. Il truffatore senza scrupoli, facendo gioco sul forte stato di agitazione generato nella povera vittima, ha rincarato la dose, convincendola ad incontrarlo per consegnargli il denaro».
Finto avvocato, la commedia finisce in prigione
Il truffatore si è dunque presentato alla porta di casa della vittima e per rendere più veritiera la commedia, ha finto di farsi telefonare dalla caserma, parlando di fronte all’anziana con un complice che si è finto maresciallo. La povera donna, che non aveva l’intera somma, «ha offerto al truffatore una parte in contanti e una parte in preziosi». L’uomo è andato via ma i Carabinieri che lo stavano aspettando all’esterno del condominio. Morale: la refurtiva è stata restituita alla vittima, «la quale è stata rincuorata del fatto che il figlio non avesse avuto alcun incidente e che godesse di ottima salute. L’arrestato è stato portato in caserma e trattenuto in attesa del rito direttissimo, a seguito del quale il Tribunale di Roma lo ha condannato ad una pena di 10 mesi».