“Sanitopoli”, la Cassazione annulla parte della condanna a Del Turco

3 Dic 2016 12:12 - di Redazione

Nuovo processo per la “Sanitopoli” abruzzese e per  l’ex governatore Ottaviano Del Turco. Nuovo dibattimento anche per alcuni degli altri imputati nel processo  “Sanitopoli” : lo ha deciso la Cassazione che ha annullato con rinvio la condanna per Del Turco, e altri 2 imputati, in relazione all’accusa di associazione per delinquere. Ma la sentenza è solo una vittoria a metà per la difesa dell’ex governatore dell’Abruzzo Del Turco: la Suprema Corte ha infatti annullato con rinvio la condanna d’appello in relazione all’accusa più pesante, quella di associazione a delinquere. Ha però confermato le altre imputazioni relative alle pressioni che avrebbe fatto sull’imprenditore della sanità, Vincenzo Angelini per ottenere denaro. Dazioni che diedero il via all’indagine nota come “Sanitopoli” anche se di quel presunto denaro non é mai stata rinvenuta traccia sui conti di Del Turco né degli altri 8 imputati. Gli atti verranno inviati alla Corte di appello di Perugia. Ma La prescrizione maturerà prima della fine del prossimo anno. I magistrati umbri devono rideterminare il trattamento sanzionatorio per Del Turco e per altri imputati nella “Sanitopoli” tra i quali l’ex assessore abruzzese alla sanità, Gabrile Mazzocca, e altri funzionari e componenti della vecchia giunta di centrosinistra, caduta sotto i colpi di questa inchiesta. Un’inchiesta che durante il processo ha molto circoscritto la sua portata: inizialmente le condanne erano state inflitte per 6 milioni e 200mila euro di presunte mazzette, mentre in appello il giro di denaro si era ridotto a 800 mila euro. In aula, davanti ai giudici della sesta sezione penale, era presente anche Del Turco che ha seguito tutto il dibattimento. Il suo legale, l’avvocato Giandomenico Caiazza, e le difese degli altri imputati, hanno sottolineato come le accuse siano state mosse da un ‘bancarottiere seriale’, condannato a più di 20 anni di reclusione per una distrazione di fondi pari a 105 milioni di euro”. Adesso sarà da riscrivere la sentenza d’appello emessa dalla Corte d’Appello dell’Aquila il 20 novembre 2015. Rimane aperta tutta la questione inerente i risarcimenti per le parti civili: Regione Abruzzo, varie Asl e cliniche private.

 

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