Salvini a Berlusconi: «Da ragazzino sono stato di sinistra, ora veda lui…»

23 Dic 2016 10:24 - di Stefania Campitelli

Matteo Salvini replica a Silvio Berlusconi (che di recente lo ha definito un giovane comunista) e conferma il suo passato politico sinistra. «Ma di che stiamo parlando? Certo, da ragazzino uno può essere di sinistra, io sono stato vicino alla sinistra su diversi temi. Più che altro, era difficile non essere di sinistra…», parole “nuove” per il leader leghista che in un’intervista al Corriere della Sera spiega di essere orgoglioso «di tante battaglie dei lavoratori che ho sostenuto e continuo a sostenere. Se essere vicino agli operai è essere di sinistra, io lo sono».

Salvini: sono stato di sinistra

Quella di Salvini è un’ammissione diretta a Silvio Berlusconi che, per ribadire la centralità di Forza Italia in una possibile alleanza di centrodestra, lo aveva definito “un giovane comunista” con cui non si può lavorare.  «Non per quello che ha detto di me – aggiunge ironico Salvini all’indirizzo del Cavaliere – è l’infilata che ha preso. In rapida successione ci ha detto che Prodi ha governato bene. Che si potrebbe sostenere un governo Gentiloni. Mai con i lepenisti e elezioni il più tardi possibile. Salvini comunista viene soltanto alla fine. Veda un po’ lui…».

Berlusconi ha preso un abbaglio

«Resta il fatto che noi da cinque anni ci battiamo contro l’orrenda legge Fornero, e se si andrà alle urne per il referendum della Cgil io andrò a votare con convinzione contro i voucher e l’uomo-voucher. Se questi per Berlusconi sono titoli di demerito, per me sono un vanto», contrattacca Salvini ribadendo le parole chiave del programma leghista. E ricorda «con orgoglio» anche l’occupazione di alcune aziende. «Abbiamo bloccato la Statale della Valcamonica contro un’acciaieria legata al gruppo Riva –  conclude Salvini – e ho partecipato all’occupazione di una fabbrica fuori Milano. Era stata comprata e volevano tagliare i posti di lavoro. Credo che in quel caso ne abbiamo salvati parecchie decine. Ripeto: ne sono orgoglioso».

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