Putin: «Noi non vogliamo nemici, ma difenderemo i nostri interessi»

1 Dic 2016 11:34 - di Redazione

Vladimir Putin approfitta del discorso al Parlamento russo per indicare la linea di politica interna e internazionale che intende seguire: “Noi non vogliamo nemici,- spiega – abbiamo bisogno di amici, ma non possiamo trascurare nostri interessi”.  “Vogliamo -continua il presidente russo – un sistema stabile di relazioni internazionali per il futuro, senza monopoli e senza limiti alla libertà di parola: la Russia è stata accusata di imporre censura sui suoi media ma alcune nostre controparti stanno facendo proprio questo” “Credete che si possano raggiungere gli obiettivi strategici senza unità, con uno stato debole e discussioni continue che non portano a nulla? Ovviamente no. E lo vediamo in altri paesi, anche nazioni ricche, e questo porta a crisi, colpi di stato e lutti”. La Russia, dice Putin, ha affrontato molti problemi in “condizioni insolite”, “come spesso è accaduto nella nostra storia”, “ma il popolo russo ha dimostrato di saper difendere e proteggere la nostra indipendenza e gli interessi nazionali e la nostra sovranità”. Vladimir Putin durante il suo discorso al Parlamento ha auspicato poi che i problemi “saranno superati” e che il paese continuerà a seguire una “traiettoria democratica”. “Il nostro popolo, alle ultime elezioni, ha dimostrato che viviamo in una società giusta e che la Russia rifiuta il populismo”, ha aggiunto. Infine, un argomento spinoso: l’avvicinarsi del centenario della Rivoluzione d’Ottobre. “Sappiamo tutti – ha notato Putin – quali conseguenze i cosiddetti grandi sconvolgimenti di solito hanno. Purtroppo, il nostro paese ha dovuto affrontare molti di questi sconvolgimenti nel secolo scorso. Il 2017 segnerà il 100esimo anniversario della Rivoluzione di Febbraio e la Rivoluzione d’Ottobre. In questa occasione potremo analizzare ancora una volta le cause e le ragioni delle rivoluzioni russe. Non solo gli storici, ma l’intera società russa ha bisogno di una riflessione onesta e profonda su tali eventi”. Ecco che si manifesta l’impronta del leader: una riflessione onesta e profonda e non una celebrazione. Una bella differenza.

 

 

 

 

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