L’autista polacco fu ucciso perché provò a deviare il Tir lontano dalla folla
La firma dell’attentato è arrivata: l’agenzia di stampa dell’Isis, Amaq news agency, ha rivendicato l’attentato di Berlino chiamando il terrorista un “soldato dello Stato islamico”. Lo riferisce su Twitter Rita Katz, la direttrice del Site, il sito che monitora l’estremismo islamico sul web. «È una vendetta per gli attacchi in Siria», è scritto sulla rivendicazione. L’annuncio è venuto in serata, dopo che era stato rilasciato il principale sospettato di essere il guidatore-killer che ha utilizzato a Berlino una tecnica terroristica rivendicata dall’Isis che fece quasi 90 morti lo scorso 14 luglio a Nizza. Si tratta di un profugo pachistano e la sua origine, assieme al suo status, peraltro di semi-clandestino, ha innescato un dibattito politico a tutto svantaggio della cancelliera Angela Merkel e della sua politica di apertura ai migranti dell’anno scorso.
È la prima rivendicazione dell’isis in Germania
Se si confermasse che l’attacco di Berlino col tir è stato compiuto dall’Isis come sostiene la rivendicazione, si tratterebbe del “primo grande attentato islamico in Germania”. Lo scrive l’agenzia Dpa ricordando che il maggiore attacco finora compiuto resta quello del 2011 all’aeroporto di Francoforte dal jihadista Arid Uka, il quale uccide due soldati statunitensi.
Il Tir fu deviato dall’autista polacco
L’autista polacco del tir “avrebbe lottato fino all’ultimo” con l’attentatore e sarebbe stato “ancora in vita, nella cabina, al momento in cui il mezzo ha investito la folla”. Sul suo corpo sono state ritrovate “ferite da taglio”. Lo rivela la Bild, citando fonti investigative. “Ci deve essere stata una lotta”, dice uno degli inquirenti al tabloid. Il terrorista “ha colpito più volte con un coltello” il 37enne polacco cui aveva rubato il tir, il quale “si sarebbe aggrappato al volante” cercando di deviare il veicolo. Quando il tir si è fermato, l’attentatore avrebbe ucciso l’autista con un colpo di pistola e sarebbe scappato, conclude la Bild.