Indagato il generale Del Sette. La Russa: “Il tempo è galantuomo, ne uscirà pulito”
«Ho difficoltà ad immaginare una qualsiasi responsabilità penale di una persona che conosco come tra i migliori servitori dello Stato. Sono convinto che il tempo sarà galantuomo e sarà riconosciuta l’assoluta dirittura morale del generale Tullio Del Sette». Lo dichiara Ignazio La Russa, deputato di Fratelli d’Italia, in merito all’inchiesta che coinvolgerebbe il comandante generale dell’Arma dei carabinieri.
Il Fatto ha svelato il coinvolgimento del generale Del Sette
Dovrebbe essere stralciata – e trasferita a Roma per competenza territoriale – dall’inchiesta principale sugli appalti Romeo e di Consip l’indagine su una presunta fuga di notizie che coinvolgerebbe il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri Tullio Del Sette. Il generale, come rivela oggi Il Fatto Quotidiano, è indagato per favoreggiamento e rivelazione del segreto nell’ambito della inchiesta condotta dalla procura partenopea. A quanto si è appreso il coinvolgimento del comandante dell’Arma è avvenuto in seguito alle dichiarazioni rese ai pm dall’amministratore delegato di Consip, Luigi Marroni, che nelle scorse settimane – come spiega il quotidiano – aveva incaricato una società privata di effettuare una bonifica degli uffici. Agli inquirenti spiegò: «È stato il presidente della Consip Luigi Ferrara a dirmi che lo aveva messo in guardia il comandante generale dei Carabinieri Tullio Del Sette».
L’indagine sul generale Del Sette sarà stralciata
Ferrara ha dichiarato al giornale che Del Sette gli disse «di stare attento agli incontri che facevo con gli imprenditori e in particolare con Alfredo Romeo, e io riferii la cosa all’amministratore delegato Marroni per consigliare anche a lui le migliori regole di ingaggio per gli imprenditori, ma non ricordo di aver parlato di Romeo». La vicenda della presunta fuga di notizie è emersa nel corso delle indagini che i pm di Napoli Woodcock, Parascandolo e Carrano stanno conducendo su presunte irregolarità negli appalti a società che fanno capo all’imprenditore Alfredo Romeo. Mercoledì si è appreso che Romeo risulta, tra l’altro, indagato per corruzione in quanto, secondo l’ipotesi accusatoria, avrebbe consegnato somme di denaro a un dirigente Consip per ottenere appalti “cuciti su misura”.