In fuga da Aleppo, sui profughi si abbatte una violenta tempesta di neve (video)
Il ministro della Difesa russo, Serghiei Shoigu, illustra e resoconta le operazioni militari in Siria, aggiornando il bollettino di guerra a quanto realizzato dalle forze aeree russe che, dall’inizio della campagna siriana, hanno effettuato 18.000 raid con 71.000 colpi contro gli obiettivi dei terroristi, uccidendo 35.000 miliziani, tra cui 204 comandanti, e distruggendo 1.500 mezzi bellici. Inoltre, sempre secondo il ministro russo, ad Aleppo gli sminatori russi hanno disinnescato fin qui 66.000 tonnellate di esplosivi. A latere, il Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr), dà conto della situazione dal punto di vista dell’emergenza umanitaria, secondo la quale sarebbe salito in queste ore a 34.000 il numero delle persone evacuate da Aleppo est dallo stesso Cicr, che ha ulteriormente precisato che nella notte sono stati trasferiti altri 4.000 miliziani dal perimetro ancora sotto assedio. Dati a cui si aggiungono quelli resocontati da Save the children, che proprio in queste ore ha lanciato l’allarme per i bambini a rischio a causa del freddo.
Una tempesta di neve si abbatte sui profughi siriani
E anche nel conflitto siriano irrompe il generale inverno: una forte tempesta di neve si è abbattuta in queste ore sulla Siria nordoccidentale aggravando le già precarie condizioni di vita delle migliaia di famiglie fuggite da Aleppo est negli ultimi giorni, così come dei civili che sono ancora intrappolati in città. Si stima che circa 26.000 persone sono arrivate nelle aree rurali di Aleppo e Idlib negli ultimi giorni, spesso con i soli vestiti che avevano indosso, e con le temperature che scendono sotto lo zero. La denuncia, partita da Save the Children nel giorno dell’Aleppo Day, aggiorna su quella che è la situazione aggravata dalle condizioni meteo avverse che, spiega l’organizzazione umanitaria, «stanno compromettendo gravemente anche la possibilità di prestare soccorso alle popolazioni. I partner di Save the Children sul campo riferiscono che le ambulanze sono bloccate sulle strade a causa della neve, ritardando il trasferimento dei pazienti che da giorni aspettavano di ricevere cure mediche. L’organizzazione chiede agli osservatori internazionali dell’Onu di entrare ad Aleppo est entro le prossime 24 ore e di monitorare l’evacuazione dei civili ancora intrappolati, assicurando che i più vulnerabili e più difficili da raggiungere – tra cui malati, anziani e bambini – siano in grado di abbandonare l’area in maniera dignitosa».