Sos meningite a Roma, il virus che ha ucciso la maestra non è contagioso
La meningite che ha causato la morte di una insegnante della scuola Cesare Battisti di Roma è una forma che non si trasmette da persona a persona. La “buona notizia” è stata diffusa dalla Regione Lazio che in un nota in cui spiega che «effettuati gli esami presso la struttura ospedaliera universitaria del Gemelli (dove è morta la maestra, ndr) non si tratta di meningite meningococcica, ma di una forma dovuta al batterio escherichia coli senza rischio di trasmissione diretta da persona a persona».
“Quella” meningite non è contagiosa
«Da quando, ieri pomeriggio (martedì 27 dicembre) dopo le 17 abbiamo saputo del decesso della maestra il nostro lavoro per avvisare tutte le famiglie è stato incessante». A dirlo è Marina Campitelli, la dirigente scolastica della scuola dove insegnava la maestra di matematica morta per meningite il 26 dicembre scorso. La donna aveva 59 anni e non 52 come appreso in precedenza. «La comunicazione del decesso ci è arrivata dalla Asl e da quel momento abbiamo contattato telefonicamente le famiglie dei 20 bambini interessati comunicando loro quale era tipo di profilassi consigliata», continua la dirigente scolastica. «la maestra ha prestato servizio i giorni 20, 21 e 22 dicembre soltanto nelle sue classi e non ha svolto supplenze altrove». La dirigente spiega inoltre che oltre agli alunni «è stata consigliata la terapia farmacologica di copertura anche ai genitori che avevano partecipato a una tombolata in classe e al personale che aveva lavorato più a stretto contatto con la sfortunata maestra». La donna era stata ricoverata il giorno di Natale presso l’ospedale San Giovanni e successivamente era stata trasferita al policlinico Gemelli. La profilassi per la famiglia della paziente è scattata il giorno di Natale, mentre per gli alunni, le loro famiglie, e per il personale della scuola in contatto con la donna è scattata grazie all’intervento della Asl Roma 2