Merkel: «Il burqa va vietato. In Germania la sharia non passerà» (video)
«Il burqa, il niqab e qualsiasi velo islamico che copra il volto delle donne va proibito e ai musulmani deve essere chiaro che in Germania la sharia non sarà mai la base del diritto. Inoltre un terzo dei profughi arrivati nel paese dovrà tornare indietro perché non sono veri perseguitati». Sono questi alcuni concetti espressi dalla cancelliera Angela Merkel al congresso di Essen che ha avallato la sua nona presidenza alla guida del partito cristiano-democratico tedesco (Cdu) e la quarta candidatura alle elezioni politiche dell’anno prossimo. Nonostante questo suo andare incontro alla base inquieta per la pressione della destra populista dell’Afd sul tema delle migrazioni, la cancelliera è stata rieletta presidente della Cdu con l’89,5% dei voti dei quasi mille delegati: il secondo peggiore risultato dopo l’88,4% del 2004 e il più basso da quando è cancelliera (2005), sette punti sotto il suo record (97,9% del 2012) e anche inferiore al sostegno raccolto due anni fa (96,7%).
No al burqa e al velo islamico: applausi a scena aperta
I delegati, alla fine del discorso di investitura, gli hanno tributato 11 minuti di applausi. Durante il suo intervento, l’applauso più lungo è stato durante l’accenno al velo, quando la cancelliera ha detto che “l’occultamento totale” del viso delle donne “da noi non è opportuno, dovrebbe essere vietato dovunque possibile giuridicamente. Non ci appartiene”. A scaldare gli animi era stata una premessa: “dignità umana, pari diritti per uomini e donne, libertà di religione, libertà di opinione” sono “la base della nostra convivenza” e “il nostro diritto ha la preminenza” su “regole di stirpe e di famiglia, e sulla sharia. Questo deve essere detto molto chiaramente”.