Veronesi, aperta la camera ardente. Il figlio: «Si è lasciato morire…»

10 Nov 2016 14:07 - di Redazione

È stata aperta a Milano, a Palazzo Marino, la camera ardente di Umberto Veronesi, morto a 90 anni dopo una vita spesa per la cura del cancro. Il feretro del medico è stato sistemato nella sala Alessi del Palazzo del Comune: sopra la bara di legno scuro è stato posto un cuscino di rose rosse e ai piedi una foto dell’ex ministro e oncologo sorridente.

Veronesi, parla il figlio

Il figlio, Alberto Veronesi, ricordando le ultime ore di vita del padre parlando con i giornalisti a margine della camera ardente ha spiegato: «Non ha voluto essere curato alla fine. In fondo lui che ha sempre predicato l’eutanasia, cioè il diritto di non soffrire, in qualche modo non ha voluto essere curato alla fine. Non ha voluto essere ricoverato, non ha voluto nessun prolungamento, ha voluto andarsene e questo è stato inevitabile. Se n’è andato in maniera naturale – ha aggiunto – Nessuno pensava che ci sarebbe stato un decorso così rapido, pensavamo addirittura di festeggiare i suoi 91 anni il 28 novembre. Invece, adesso, ricordiamo l’ultimo compleanno in cui ha raccontato tutta la sua vita».

L’omaggio di Emma Bonino

Tra le tante persone che hanno voluto rendere omaggio a Umberto Veronesi, c’è anche Emma Bonino. La leader radicale ha ricordato con affetto il suo legame con l’oncologo da cui è stata curata nella lotta contro il tumore: «Non solo un medico, uno scienziato illustre, ma un uomo che prendeva in cura le persone, le sue fragilità e ha avuto per me parole fin troppo di elogio quando dissi che io non ero il mio tumore». E ha aggiunto che con Veronesi avevano trovato un “accordo” in merito al fumo durante il periodo della malattia e delle cure: «Acconsentì alla mia autolimatazione a dieci sigarette al giorno. Era tollerante rispetto alle debolezze altrui».

Venerdì la cerimonia laica

Domani in occasione della cerimonia laica di saluto a Umberto Veronesi. ci sarà anche un piccolo omaggio musicale prima dei discorsi ufficiali del sindaco e dei figli. Alla cerimonia per volere della famiglia è previsto anche un intervento di Emma Bonino. «Purtroppo mio fratello Paolo non è qui oggi perché sta operando – ha aggiunto Alberto Veronesi – e come sapete operare non è una cosa a cui si deroga, perché ha a che fare con la vita delle persone». I brani che saluteranno Umberto Veronesi alla cerimonia laica al Comune di Milano, scelti dal figlio, sono Il chiaro di luna di Beethoven e ‘Tu che di gel sei cinta, «la canzone di Liù prima di ammazzarsi nella Turandot», ha concluso Veronesi.

 

 

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