Un altro aiutino “da paura” del Ft a Renzi: «Se vince il No saltano le banche»

28 Nov 2016 11:25 - di Giorgia Castelli

A pochi giorni dal referendum arriva l’allarmismo del Financial Times per condizionare il voto e convincere gli italiani a votare. Il giornale londinese online, citando fonti ufficiali e bancarie di alto livello, scrive che  se vincerà il “no” al referendum del 4 dicembre, «fino a otto banche italiane in difficoltà saranno a rischio fallimento», in quanto l’incertezza sui mercati allontanerà eventuali investitori per ricapitalizzarle.

Financial Times: ecco le otto banche a rischio

Secondo il quotidiano della City, le banche a rischio sono otto: il Monte dei Paschi di Siena, la terza banca italiana per asset; tre banche di medie dimensioni (Popolare di Vicenza, Veneto Banca e Carige), quattro piccole banche “salvate” l’anno scorso: Banca Etruria, CariChieti, Banca delle Marche e Cariferrara. Secondo le fonti del Financial Times, lo scenario da incubo sarebbe il seguente: fallisce il salvataggio di Montepaschi, e crolla la fiducia in generale «mettendo in pericolo una soluzione di mercato per le banche in difficoltà» italiane, soprattutto se il premier Matteo Renzi si dimetterà. Un altro dei timori è che le eventuali difficoltà delle otto banche possano «minacciare l’aumento di capitale di 13 miliardi di euro di Unicredit, la prima banca italiana per asset e la sua unica istituzione finanziaria di rilievo, in calendario all’inizio del 2017». «Il nocciolo della questione è se Siena viene risolta o meno – spiega una fonte di alto livello – Con Siena risolta non sono preoccupato. Con Siena irrisolta, sono preoccupato».

Allarmismo di Financial Times, Salvini: arrivano le minacce

«Come previsto – dice il segretario della Lega, Matteo Salvini – arrivano le minacce… Goldman Sachs, una delle più grandi (e pericolose) banche d’affari al mondo, e Financial Times dicono che è pericoloso votare no. Secondo loro rischierebbero di fallire delle banche. Ma i risparmiatori italiani sono stati rovinati dai ladri, dai soldi prestati agli amici degli amici, dalla legge “salvabanche” del governo Renzi, dal mancato controllo di Bankitalia e dalla direttiva sul Bail in voluta dall’Europa. Pensano di fare paura a qualcuno? Il 4 dicembre #iovotono, alla faccia dei poteri forti, e l’Italia riparte».

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