Il record del cubo di Rubik? È quello di un imbattibile robot: 637 millisecondi (video)
Potere dell’intelligenza artificale: il robot Sub1 Reloaded ha stabilito il nuovo record risolvendo il cubo di Rubik in 637 millisecondi. Alla faccia delle guide stampate nei decenni, dei tutorial acquisiti su Internet, dei magheggi suggeriti da chi ce l’ha fatta e delle soluzioni rapide superate dall’ultima trovata. Con buona pace di record accreditati e superati, stavolta il vero dominatore del diabolico cubo è un Robot che, a ooltred 40 anni dalla sua creazione, trova la quadre per risolvere il dilemma più gettonato e studiato degli anni Ottanta, a velocità supersonica.
Il magico cubo di Rubik
Inventato nel 1974, il cubo di Rubik, o cubo magico, è diventato il gioco simbolo di un decennio di cui già nel 1986 – forse per un eccesso di fama che si pensava avrebbe bruciato nel giro di breve la curiosità dei più – persino il New York Times decretava, decisamente prematuramente, l’oblio: «Andrà in cantina o, per la sua eleganza e creatività, può finire – affermava il quotidiano d’oltreoceano – nella collezione permanente del Museum of Modern Art». Ninete di più sbagliato: una giovinezza eterna, quella del mitico intrattenimento ideato l’ungherese Erno Rubik, tornato ciclicamente, e anche di recente, a nuova vita di successo. E allora, per esempio, è tornato prepotentemente alla ribalta ultimamente grazie a una figura enigmatica come quella di Edward Snowden, la “talpa” del datagate, che per farsi riconoscere da due giornalisti ai quali aveva dato appuntamento a Hong Kong ha rivelato di essersi munito di un cubo di Rubik. Una scena – a dimostrazione che davvero il cinema imita la vita e qualche volta l’anticipa anche – in tutto e per tutto simile a quella vista nel film Duplicity, in cui le spie Julia Roberts e Clive Owen si riconoscono proprio in quanto in possesso dell’inconfondibile cubo. Un successo palnetario, quello del mitico cubetto colorato, di cui quasi stentava a capacitarsi persino il suo creatore che, in un’intervista rilasciata anni fa al New York Times – ammise di non aver mai immaginato che il «suo cubo» sarebbe diventato universale. Rubik era infatti convinto che avesse un valore intellettuale e che, quindi, come tutti gli oggetti con valore intellettuale sarebbe stato difficile da vendere. Invece della sua creazione – ideata come la soluzione ai problemi strutturali che assillavano un professore di architettura – ne sono stati prodotti fra 1 e 2,5 miliardi di prototipi, tanto per rimanere in tema di record, assumendo che ce ne siano stati cinque contraffatti per ogni cubo legale venduto…